Sono solo mascheroni” (U. Cinquini, Pezzini Editore 2018)

Io ho tante cose da fare e non sono così vecchio, ma ho deciso di raccontarmi addosso.”

Umberto Cinquini si racconta nel suo primo libro “Sono solo mascheroni”.

Vincitore con i Fratelli Cinquini del Carnevale di Viareggio 2018 grazie al carro di prima categoria “Papaveri rossi”, una vera e propria opera d’arte a trecentosessanta gradi, nel libro accompagna il lettore in tuffo profondo e molteplice all’interno della sua passione: la cartapesta.

Ciò che sorprende in questo lungo racconto, a metà tra cronaca e biografia romanzata, è innanzitutto la capacità di coinvolgere un pubblico molto vasto: il romanzo di Umberto, pur addentrandosi nelle luci e nelle ombre della vita carnevalesca viareggina, sviscerandone pregi e difetti lungo una storia dagli anni sessanta a oggi, riesce a varcare i confini culturali e geografici per svelare la magia del Carnevale anche ai meno “esperti”.

La narrazione inizia con la vita e i sogni di un bambino, un bambino che amava la teatralità, lo spettacolo, la costruzione di carri fin da piccolo. Seguiamo i passi del protagonista fino allo scontro con la scuola, la consapevolezza che lentamente cresce nei confronti delle proprie aspirazioni, le prima costruzioni in cartapesta e la costruzione di una famiglia, i rapporti spesso contrastanti con gli altri carristi fino al trionfo nell’ultima edizione del Carnevale.

È al contempo una storia intima e familiare, è la storia di una città e dei suoi cambiamenti, è la storia di uno degli spettacoli più stupefacenti perennemente in bilico fra innovazione e tradizione dove politici, carristi, sindaci, presidenti della Fondazione Carnevale, docenti, compaiono in annedoti e punti di svolta.

Da persona nata e cresciuta altrove, che deve ad amici, colleghe, alunni e figlio l’aver compreso la potenza del Carnevale per imparare ad amarlo, sono rimasta davvero colpita dal romanzo.

Innanzitutto notevole è lo sguardo con cui Umberto Cinquini racconta: uno sguardo ch,e con ironia, profondità e lucidità, sa far emergere le difficoltà e lo splendore della nostra città e della sua tradizione più importante. D’altro lato, forse grazie alle sue origini definite da lui come un “tabellone del Risiko”, sa mantenere la distanza e al tempo stesso meravigliare, offrendoci ritratti di persone, eventi e aspetti perché capace di portare il lettore sempre in diverse angolazioni e punti di vista.

Gli episodi narrati sono offerti al lettore con autenticità, senza compromessi: Umberto Cinquini non si tira indietro, racconta con onestà intellettuale, riferendosi a nomi e eventi reali, con malinconia, talvolta rabbia ma senza rancore: dopo la narrazione lascia che siano i suoi sentimenti e i suoi umori a tenere insieme i pezzi di un viaggio articolato, complicato e avvincente.

Anche nel libro, come nei carri, l’autore dimostra una vera capacità empatica rispetto allo spettatore-lettore. Cinquini ha scelto uno stile colloquiale, con qualche parola tipica del vernacolo viareggino, alternato a passaggi più poetici e introspettivi. È in questa ruota continua di emozioni che si mette a nudo, fino a raccontare quella che è la sua storia e che è anche una storia universale. La storia di chi coltiva un sogno e cerca di realizzarlo con grande determinazione, passione, senza perdere la speranza e restando splendidamente umani malgrado le batoste.

Nonostante gli anni che si susseguono in rassegna pagina dopo pagina, nonostante le difficoltà, i torti subiti, gli affetti, le soddisfazioni, quello sguardo bambino sul mondo e sul Carnevale resta intatto, ed è forse questa la magia di Umberto Cinquini come costruttore di carri allegorici e narratore, ed è certamente tale elemento che il lettore conserva nei propri occhi per uno sguardo rinnovato intorno a sé capace di proseguire dopo la lettura.

La Felicità dura quanto il pesce fresco, ma io ogni giorno vado a pescare nel mare dell’entusiasmo”

L’autore

Umberto Cinquini (California, 1963) da padre italiano e madre americana, dal 1985 è costruttore di carri allegorici e maschere. Dal 1991 è titolare della società Fratelli Cinquini Scenografie.

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#umbertocinquini carnevale viareggio

ultimo aggiornamento: 30-10-2018


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