Alle ore 18:00 di oggi, 21 novembre 2018, nel solco della tradizionale vicinanza dell’Arma che porta quotidianamente i Carabinieri a vivere tra la gente e per la gente,. presso la chiesa Mariana di San Leonardo in Borghi i Carabinieri del Comando Provinciale di Lucca condivideranno il momento celebrativo della “VIRGO FIDELIS” con la Comunità parrocchiale del Centro Storico.
La solenne Cerimonia religiosa sarà stata presieduta dall’Arcivescovo di Lucca, S.E. Reverendissima Monsignor Italo Castellani, assistito da Don Lucio Malanca e da Don Alessio Barsocchi. Presenti il Prefetto di Lucca, Dottoressa Maria Laura Simonetti, il Sindaco di Lucca, Prof. Alessandro Tambellini, il Questore di Lucca, Dott. Vito Montaruli, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Massimo Mazzone, il Comandante della Capitaneria di Porto di Viareggio, Capitano di Fregata, Dott. Giovanni Calvelli, tutte le Autorità civili della Provincia e i Sindaci della Piana di Lucca.
Per quanti oggi per prima volta partecipano alla cerimonia religiosa, si sottolinea che il 21 novembre, quale data individuata a livello nazionale, l’Arma non solo celebra la Sua Celeste Patrona, ma rievoca un fatto d’arme e promuove la giornata dell’orfano.
“VIRGO FIDELIS” è l’appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù scelta quale patrona dell’Arma dei Carabinieri l’11 novembre 1949, data della promulgazione di un “Breve Apostolico” da parte di Papa Pio XII, che volle così evidenziare la storica fedeltà all’Arma che si legge nel motto araldico “Fedele nei secoli c, della quale la Madonna è da allora la Celeste Patrona. La ricorrenza è stata fissata dallo stesso Pontefice il giorno 21 del mese di novembre, in cui cade la Presentazione di Maria Vergine.
Il fatto d’armi, ci porta nel 1941 in Africa Orientale, a Culqualber, località dell’Abissinia l’attuale Etiopia, laddove i Carabinieri furono protagonisti dell’epica resistenza dell’omonimo caposaldo facendo insignire la Bandiera dell’Arma di una seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare , per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi.
Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo , si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e carabinieri fusi in un sol eroico blocco simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”.
Culqualber – Africa Orientale, agosto-novembre1941.
Quei caduti sono andati a far parte della folta schiera di Carabinieri, che in pace ed in guerra nell’adempimento del dovere, hanno saputo tener fede al giuramento prestato, fino all’estremo sacrificio. A tutti loro, a tutti i familiari, che con coraggio e dignità ne hanno sopportato la lacerante perdita, noi vogliamo rendere Onore. Ai loro congiunti, qui rappresentati, rivolgo il mio più caro saluto. L’Arma vi rimane sempre vicina, con affetto ed attenzione.
La Giornata dell’Orfano istituita nel 1996 è la testimonianza della vicinanza dell’Arma dei Carabinieri alle famiglie dei colleghi scomparsi che, attraverso l’ONAOMAC (Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri), fondata nel 1948, assiste fino al conseguimento della laurea, gli orfani dei militari dell’Arma di qualsiasi grado, e gli orfani disabili per tutta la loro vita L’Opera oggi assiste circa 1.000 orfani. Le disponibilità finanziarie sono date esclusivamente da contributi volontari mensili elargiti dai militari, da canoni di locazione degli immobili ricevuti in donazione, da interessi sui titoli di Stato, da elargizioni liberali da parte di militari dell’Arma e da privati cittadini estimatori dell’Arma. L’opera non riceve contributi di sorta dallo Stato.
Sono questi valori cui si ispirano tutti i Carabinieri, a Lucca come nel resto del paese, nell’adempimento del proprio dovere con l’obiettivo di fornire una risposta sempre più efficace alla domanda di sicurezza della collettività.