Mostro di Firenze, dopo ben 33 anni spunta un nuovo proiettile. Ad estrarla da un cuscino trovato nella tenda dove furono uccisi in una piazzola agli Scopeti nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 1985  Nadine Mauriot e Jaan Michel Kraveichvili – la coppia francese –  sono stati i carabinieri del Ros. Un colpo a vuoto che non venne trovato nel corso delle indagini dell’epoca  e che è stato estratto e consegnato al consulente della Procura, nell’ambito della nuova inchiesta coordinata dal pm Luca Turco. La prima verifica dirà se sia stato sparato dalla Beretta calibro 22 o da un’altra pistola. L’ogiva sembra sia in condizioni migliori rispetto ad altri reperti che ora vengono analizzati con le nuove tecniche messe a disposizione dalla scienza. Cosa altro potrà dire non è dato saperlo e la procura, che si limita a confermare il ritrovamento del proiettile, si trincera nel riserbo assoluto. Non è escluso che gli inquirenti siano andati anche alla ricerca di un eventuale dna.

Lo scorso anno era morto, a San Casciano, Fernando Pucci, ultimo dei “compagni di merende” con Pietro Pacciani, Mario Vanni e Giancarlo Lotti. Noto, nel codice degli inquirenti, come teste “alfa”, Pucci se ne era andato all’età di 86 anni in un ospizio il 25 febbraio, ma la notizia è stata diffusa solo a funerali celebrati. Grazie alla sua testimonianza sul duplice omicidio di Scopeti nel 1985, fu confermato il racconto di Lotti, il pentito. Nonostante fosse stato dichiarato oligofrenico nel 1983, la testimonianza in aula di Fernando Pucci fu ritenuta attendibile. Nel suo racconto riferì ai magistrati di aver visto Pacciani ( “Cicci” ) con la pistola su un lato della tenda dei francesi, Vanni con un coltello su un altro lato, e che Pacciani e Vanni minacciarono lui e Lotti di andarsene per non essere uccisi a loro volta.

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