La Fregata Maestrale della Marina Militare è stata radiata in questi giorni dal quadro del naviglio militare dello Stato.

Nella sua lunga vita operativa durata 33 anni, la nave, prima unità della “Classe Venti”, è stata protagonista di numerose attività al servizio delle istituzioni e della collettività navigando per 42.395 ore di moto e percorrendo quasi 600.000 miglia (equivalenti a circa 15 volte il giro della Terra percorrendo l’equatore).

La sua carriera si è conclusa nel 2015 con una campagna nei mari italiani in cui ha toccato i principali porti del Paese per salutare la popolazione e trasmettere il suo ultimo messaggio di sensibilizzazione riguardo allo spirito di servizio per la collettività, alla cultura del mare e alla salvaguardia ambientale.

Era il 26 settembre del 2013 quando la Maestrale era arrivata a Viareggio, per rimanere alla fonda, davanti al porto della città, a circa un miglio dalla costa, fino al giorno successivo Una due giorni di “omaggio” della Marina Militare Italiana alla storia marinara della città, il cui porto, sabato, festeggerà il suo primo secolo di vita. Chi scrive, cinque anni fa, era già era salita a bordo dela nave da guerra.

E quella volta, chi scrive, fu accolta, dopo l’imbarco sulla lancia partita dalla Darsena Europa, assieme all’Anmi, agli alpini e allo stesso allora sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti, con tanto di fascia tricolore e in testa il cappello con la piuma nera, dal comandante della Maestrale, capitano di fregata Pier Paolo Daniele, 43 anni, torinese di nascita, con alle spalle incarichi di rilievo e missioni all’estero, Balcani, Kossovo e Bosnia, e al suo attivo importanti operazioni anti terrorismo nazionali e internazionali. Un ruolo determinante quello della Marina Militare sul territorio. Una Forza Armata “silente”, come l’aveva definita il comandante, la cui “missione”, nonostante ì “tagli” imposti dal Governo, si legava con il lavoro della Protezione Civile, al servizio della collettività. La nave Maestrale fu costruita a Riva Trigoso, varata nel 1981 e consegnata alla Marina Militare nel 1982, ed è dotata di scafo costituito da quindici compartimenti stagni. L’armamento missilistico prevede un cannone da 127 millimetri e 2 postazioni di mitragliere antiaeree da 40millimetri, 2 lanciasiluri tripli e 2 lanciasiluri per siluri filoguidati a poppa estrema. La componente missilistica consiste in tre lanciatori per missili. Lunga 124 metri, 3000 tonnellate di peso, la Maestrale viaggia alla velocità di 32 – 33 nodi. A bordo un ponte sul quale la fregata puo’ imbarcare due elicotteri. Il personale è composto da ben 220 membri. Imponente, nel salone, la bandiera, cimelio, del Regio Cacciatorpediniere Maestrale, auto affondatosi nel lontano 1943, per non consegnarsi ai tedeschi all’indomani dell’armistizio.

Il 15 dicembre 2015 a La Spezia, Nave Maestrale ha concluso la sua attività operativa con la rituale cerimonia solenne dell’Ultimo Ammaina Bandiera alla presenza della popolazione e delle massime autorità militari e civili ed oggi, contestualmente alla radiazione, l’unità navale assumerà la denominazione di “galleggiante” per la successiva attività di alienazione.

Con la radiazione di nave Maestrale, continua il processo di ridimensionamento della Squadra Navale a causa dell’invecchiamento delle unità che hanno maturato una vita media prossima o superiore ai 30 anni.

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ultimo aggiornamento: 05-12-2018


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