Stavano lavorando all’interno di un cantiere edile per la ristrutturazione di una villa lungo la fascia costiera dell’Argentario, ma i due operai stranieri non avevano alcun documento per poter essere impiegati in regola.

Ecco quanto hanno rilevato i Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Porto Santo Stefano, i quali durante una attività di controllo economico del territorio in materia di prevenzione e contrasto al lavoro al nero e/o irregolare, hanno individuato all’interno di un cantiere edile, sulla fascia costiera dell’Argentario, due operai di nazionalità romena e tunisina intenti a svolgere la propria attività lavorativa, privi di qualsiasi regolarizzazione formale del rapporto di impiego, sia sotto il profilo contributivo che assicurativo, circostanza quest’ultima che, oltre a costituire illecito amministrativo, non assicura ai lavoratori alcuna forma di tutela ed assistenza, anche in caso di infortunio.

Il datore di lavoro, un imprenditore edile, è stato pertanto segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, con l’obbligo di regolarizzare i lavoratori per il periodo di lavoro prestato “in nero” e nei suoi confronti è stata comminata la cosiddetta “MAXI SANZIONE”, che può arrivare fino ad un massimo di 9.000,00 euro per ciascun lavoratore, congiuntamente, in attuazione della legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, è stata proposta la sospensione dell’attività imprenditoriale del cantiere.

L’attività documenta il costante impegno della componente Aeronavale della Guardia di Finanza Toscana nella lotta alle condotte costituenti una minaccia per l’economia legale e, in particolare, agli illeciti nel settore dello sfruttamento della manodopera irregolare, e nel contrasto verso quei comportamenti in grado di minare la sana e leale concorrenza tra gli operatori, in danno degli imprenditori che rispettano le regole del mercato.

 

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ultimo aggiornamento: 18-03-2019


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