“Ci siamo battuti per 10 anni per far capire che è il sistema che deve cambiare. Le Ferrovie di oggi ne devono prendere atto e il Mit doveva leggere la sentenza di primo grado, e ora anche la seconda, per riformare questo sistema”. Il commento, all’indomani della sentenza di appello che ha visto confermare la condanna a 7 anni per Mauro Moretti, in merito alla strage ferroviaria di Viareggio avvenuta il 29 giugno 2009, arriva dal Mondo che Vorrei, questa mattina durante una conferenza stampa.
Daniela Rombi ha anche detto che “ci sono stati dei familiari delle vittime, insieme a alcuni ferrovieri, che sono rimasti con la schiena dritta. Che ce ne facciamo dei soldi? Ci sono solo serviti solo per pagare le spese di questo processo che non è ancora finito. Non abbiamo ceduto ai ricatti delle assicurazioni, a noi la bocca non la tappa più nessuno. Era Moretti che decideva, e licenziò i ferrovieri Riccardo Antonini e De Angelis, che poi è stato riassunto, per incutere paura fra i ferrovieri che chiedevano sicurezza.

“Di queste due sentenze – primo e secondo grado – che hanno analizzato nel dettaglio un sistema ferroviario totalmente fallace, dovrebbero prenderne atto i nuovi vertici di Ferrovie e il Mit. Chiediamo pertanto alle società coinvolte, come segnale concreto di scostamento dagli errori gravissimi commessi dai suoi ex amministratori, di ammettere le proprie responsabilità non ricorrendo in Cassazione ma operando per riqualificare tale sistema”. Così i parenti delle vittime della strage di Viareggio.

Marco Piagentini ha aggiunto, parlando dell”incidente ferroviario di Pioltello, dove un treno deragliò causando tre morti e 46 feriti, non sarebbe successo “se ci fosse stato il detettore di svio che noi chiediamo da anni. Per questo chiediamo a Ferrovie un’assunzione di responsabilità”. Inoltre, ha aggiunto, “sappiamo che i vigili del fuoco non sanno che cosa passa sui nostri binari. La notte della strage di Viareggio l’intervento fu fatto in maniera casuale. I vigili del fuoco intervennero perché sapevano che era esploso qualcosa ma se non fosse stato per un vigile del fuoco, che a rischio della propria vita passando sulla passerella pericolante vide che su quei treni c’era il gpl e mandò delle squadre a raffreddare le altre cisterne, la città non sarebbe rimasta in piedi. Lo ha detto un perito in aula. A noi non interessa la figura di Moretti ma il sistema di scatole cinesi per non arrivare alle responsabilità. Con la sentenza della strage di Viareggio si è affermato un principio inverso, ovvero che chi amministra è anche responsabile, è datore di fatto, e pertanto deve prendersi le sue responsabilità. E’ un risultato che non serve solo a noi ma anche a Rigopiano, al Ponte di Genova o a Pioltello”

La pubblicità dei treni Av in onda in queste settimane con “il treno che entra in una camera coi bambini, per noi è allucinante, perché a noi è veramente entrato nelle camere, dei bambini, dei ragazzi e delle persone. Quando la vedo mi si ferma il cuore”. Così Daniela Rombi, madre di una delle vittime della strage di Viareggio.

(Visitato 419 volte, 1 visite oggi)
TAG:
cassazione sentenza di appello strage di viareggio vittime

ultimo aggiornamento: 21-06-2019


“Una ragazza di colore è stata aggredita sul molo da un fascista viareggino”

Tempo di trasferimenti in Capitaneria, oltre a Giorgi lascia anche Agostini: buon vento a entrambi