“L’età dei muri” (C. Greppi, Feltrinelli, 2019)

In fondo quello che tiene insieme, anche se a fatica, tutte le recinzioni e le barriere dell’età dei muri è il fatto che separino chi possiede da chi non può avere o non ha più.(C. Greppi)

Il muro come emblema della storia e della politica dal 900 in poi, ma anche come simbolo dell’umanità, inteso come valore, perduta. Questa è la riflessione che Carlo Greppi, scrittore e storico, propone nel suo ultimo volume “L’età dei muri” edito da Feltrinelli nel 2019. Un volume denso che si compone come un puzzle di testimonianze, fonti storiche, riflessioni personali, canzoni e fotografie. Ho apprezzato moltissimo il contenuto del saggio e anche l’approccio e l’intreccio proposto dall’autore. Un tema complesso, quanto mai attuale che Greppi con la sua narrazione poliedrica e al tempo stesso incisiva ha saputo rendere accessibile sapendo interessare e coinvolgere il lettore. Due sono le storie esemplari che conducano la trama del libro: quella di Joe J.Heydecker fotografo testimone nella costruzione del muro nel ghetto di Varsavia e quella di Emanuel Ringerblum, storico relegato con la famiglia da quel muro. Interessante è anche l’intreccio fra la costruzione del muro di Berlino e la musica di Bob Marley che proprio nel 1961 si fa determinata e opposta ad ogni tipo di barriera e oppressione.

I muri non finiscono: dai muri in Israele a quelli di Trump, la barriera come fattore fisico e mentale è il filo conduttore della narrazione originale di Greppi in cui il rigore dello storico confluisce nello sguardo sempre sensibile e umano dello scrittore, una scrittura che affascina e testimonia con onestà intellettuale e precisione. Al netto di questa scrittura emerge nella Storia la fragilità delle democrazie attuali e la necessità di uno spirito critico da coltivare nel presente. In questo il racconto diviene uno strumento principe come ponte ideale per trasmettere alle nuove generazioni, alle soglie del trentennale dalla caduta del muro di Berlino, quanto qualsiasi barriera, fisica, mentale, virtuale, sia uno strumento deleterio per l’umanità, di ogni luogo e di ogni tempo.

Un libro “L’età dei muri, breve storia dei nostri tempi” che ha coraggio e il grande pregio di abbracciare un pubblico vasto, portando argomenti complessi e a volte scomodi alla portata di ogni lettore desideroso di mettere in gioco i propri punti di vista.

“Ogni barriera ci dà l’illusione di proteggerci e, al tempo stesso, ci rinchiude. E ci esclude… vale per i muri fisici, ma anche per quelli mentali, che ci fanno credere che si possa delimitare un confine netto tra un “noi” e un “loro”. E, soprattutto, che in “loro” si annidi sempre l’insidia e il pericolo”. (C. Greppi)

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