L’ultima notte di Aurora [Recensione libro]

L’ultima notte di Aurora (B. Baraldi, Giunti, 2019)

 

“Credi che si possa mai uscire dal buio?”

Aurora, la splendida e inquieta creatura di Barbara Baraldi, è tornata in libreria per conquistare lettori già incontrati coi precedenti romanzi e stuzzicare l’interesse di quelli nuovi.

Già protagonista dei precedenti “Aurora nel buio” e “Osservatore oscuro” editi da Giunti, la giovane profiler emiliana, amata e apprezzata dal pubblico, torna fra le pagine di un thriller dove adrenalina, introspezione e trama si intersecano in un ritmo mozzafiato.

La vicenda prende avvio dal sospettoso suicidio di una giovane a Bologna la cui storia si intreccia con l’indagine che Aurora sta seguendo riguardo a un cadavere rinvenuto presso un fiume e con un vecchio cold case. Con Aurora il lettore ha la possibilità di ricostruire pezzo per pezzo, fra intuizione e logica, il profilo del serial killer da fermare nella catena di omicidi che si susseguono nei numerosi capitoli del romanzo, seguire le intricate vicende di personalità inquietanti che hanno a che fare con la storia e con la poliziotta.

Se la trama dell’indagine è ricca di suspence e colpi di scena, sono certo i temi paralleli che si intrecciano con gli eventi a rendere questo romanzo ricco e intrigante per il lettore.

Innanzi tutto nell’indagine emergono due aspetti della vita di Aurora con cui la protagonista deve fare i conti: il senso della squadra con cui lavora, che per lei ha rappresentato una vera e propria famiglia nei romanzi precedenti, e la valutazione di se stessa, di ciò che è diventata. Nel primo tema Aurora dovrà vedersela con i cambiamenti personali e relazionali che gli eventi hanno determinato tra lei e Silvia, Tom e Bruno, accettando i mutamenti e cercando, con tentativi dolorosi, nuovi equilibri imparando a fare affidamento anche su personaggi enigmatici come Curzi, in isolamento presso una struttura psichiatrica. Molto più delicato è il rapporto con se stessa: Aurora si è già ritagliata nel thriller italiano uno spazio dignitoso e ben definito. Poliziotta fuori dalle regole, che oscilla tra intuizione e volontà di controllare tutto, a seguito di un trauma sul lavoro è affetta da disturbo bipolare. Dovrà cercare tutta la propria forza e, in certo senso, la propria arrendevolezza per imparare a conoscere e a convivere con una nuova se stessa, senza rinunciare alle prerogative, le motivazioni, gli obiettivi che da sempre animano l’impegno professionale e umano.

Da sfondo vari paesaggi geografici: Bologna, Trento e soprattutto la bassa emiliana, che si configura come un elemento pervasivo nel modo di essere, nella scansione temporale, nel modo di vedere le cose, un paesaggio che si mette a disposizione della narrazione per alimentarla con stimoli e punti prospettici.

Due sono gli aspetti che mi hanno colpito particolarmente: la capacità dell’autrice di gestire in modo netto una trama molto articolata con numerose digressioni e personaggi che, seppur intorno alla protagonista, risultano ben approfonditi e resi nei loro processi evolutivi con grande abilità di scrittura. L’altro aspetto che ho apprezzato particolarmente è il coraggio che Barbara Baraldi ha avuto nello stigmatizzare in un thriller ad alta tensione la tematica della sindrome post traumatica, tra terapie, medicalizzazioni, rapporti scientifici e conti da fare continuamente con se stessi. Raramente si affronta un tema così complesso, delicato e diffuso con tanta schiettezza e onestà intellettuale, tanto da essere grati a questo romanzo anche per le pagine in cui questo tema, in modo chiaro e catartico, emerge.

“L’ultima notte di Aurora” conferma come Barbara Baraldi sia capace di sintonizzarsi sui nostri giorni, in eventi e sentimenti, fino a rielaborarli finemente con una scrittura attenta e cesellata per rendere al lettore un romanzo capace di tenere alta l’attenzione, emozionare e far pensare pagina dopo pagina.

“Chi era la vera Aurora? Quella che assumeva farmaci per riequilibrare la chimica nel cervello o quella che poteva perdere contatti con i pensieri senza rendersene conto? Oppure quella che grazie al suo modo differente di ragionare riusciva a vedere dettagli cruciali dove gli occhi degli altri non avrebbero nemmeno pensato di posarsi?”

Barabara Baraldi incontrerà i lettori Venerdì 13 ore 18,30 presso la libreria “La Vela” di Viareggio

(in collaborazione con Libreria “La Vela”)

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