L’attimo prima (F. Musolino, Rizzoli, 2019)

“Cos’era di quel tempo che adesso non c’era più, di quel tempo che non ci sarebbe mai stato? L’attimo prima che tutto andasse come previsto si è inceppato un meccanismo perfetto. Un urlo, un tonfo. E siamo scivolati. Tutto cambia in un momento senza lasciarci il tempo di capire”

 

Francesco Musolino, giornalista e grande lettore, esordisce per Rizzoli con un romanzo che sa di rinascita, crescita, Sicilia e Bolero.

Protagonista del romanzo “L’attimo prima” è Lorenzo, giovane messinese cresciuto fra i profumi e i fornelli del ristorante di famiglia, con il grande progetto di studiare seriamente a Milano per diventare uno chef qualificato. Purtroppo la vita è un imprevisto continuo e un lutto molto grave colpisce improvvisamente la famiglia del giovane, mandando all’aria le esistenze, i sogni, il senso stabile dello stare al mondo. La narrazione si svolge tra il lungo flash back e il presente in cui Lorenzo lavora in un’agenzia di viaggi allestendo progetti ad hoc per i propri clienti. Grazie alla sorella Elena, il nostro giovane protagonista apprenderà la paziente arte Kintsugi, ossia del mettere a posto i cocci. Sarà l’occasione per guardare di nuovo l’orizzonte e lentamente tornare a aprirsi al mondo, sciogliere le difese e afferrare i propri sogni per realizzarli. Tra questi, l’antico desiderio di tornare a cucinare appassionate pietanze.

Il romanzo di Musolino è narrato in prima persona, scorre tra eventi e introspezione dimostrando una grande capacità dell’autore di gestire la materia narrativa nel rispetto dei tempi e dei ritmi della storia, senza perdere di vista il lettore. Il lettore è facilmente coinvolto dalle vicende e dalle emozioni di Lorenzo perché la scrittura di Musolino è una scrittura empatica, capace di catapultare chi legge nei meandri emotivi dei personaggi. Notevole è la capacità di affrontare i due grandi temi del libro, lutto e rinascita: Musolino non sceglie vie comode, li affronta a viso aperto, schiettamente, con dolore e speranza, tanta da far ruggire in certi passaggi la sua scrittura, soprattutto nei dialoghi.

E’ un romanzo molto positivo, sulla possibilità di riaffrontare le cicatrici più profonde e la voglia di mettersi in gioco. Importanti le suggestioni che provengono da ciò che non è solo sfondo ma anima della storia, a partire dalla Sicilia che Musolino raffigura, in particolare tra Messina e le Eolie. Una Sicilia potente, accogliente, capace di accogliere i moti più diversificati dell’anima.  La passione per la cucina e per le sue proprietà curative a livello emotivo è un altro tema che amplifica la comprensione profonda della storia.

C’è un attimo in cui ogni vita viene stravolta definitivamente e ci vuole coraggio per ricominciare una nuova vita, rimettere insieme i pezzi e crescere, coltivando l’amore per sé e per gli altri. Un messaggio autentico che l’esordio di Musolino lascia pagina dopo ai suoi lettori.

(in collaborazione con “Libreria la Vela”, Viareggio)

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