“Rispettare il consiglio comunale e suoi componenti: un dovere per qualsiasi amministrazione”.

Lo scrivono in una nota congiunga Luca Poletti e Leonardo Betti del Pd:

Essere buoni amministratori di una città è un obiettivo piuttosto difficile per chiunque, aldilà anche della volontà o delle capacità personali. Perché molto dipende dal contesto in cui ci si trova ad operare,  dai problemi del territorio, dal periodo storico, dalle leggi che facilitano o meno e soprattutto dalle disponibilità economiche dell’ente stesso. Ma questa considerazione, realistica e generalmente valida per qualsiasi amministrazione pubblica, indipendentemente dalle forze politiche che la sostengono, non ci pare si possa applicare a quelli che i latini chiamavano “mores”, ovvero i comportamenti che si debbano tenere nei confronti, ad esempio, di un’assemblea rappresentativa  come un Consiglio comunale.

 

Non è la prima volta che lo sottolineiamo, ma è il caso di ribadirlo anche dopo alcuni recenti episodi che hanno evidenziato lo scarso rispetto dell’amministrazione guidata da Giorgio Del Ghingaro per questa assemblea e per i suoi componenti, i consiglieri comunali, appunto, che sono stati eletti direttamente dai cittadini. Aver svuotato il Consiglio comunale del suo valore rappresentativo ci sembra che sia sotto gli occhi di tutti, cominciando dalle convocazioni rare, dagli orari mattutini impossibili, comodi solo per gli amministratori ma scoraggianti per i consiglieri stessi e soprattutto per il pubblico di affezionati che a Viareggio ha sempre seguito le assemblee. Una nostra consigliera è stata costretta a dimettersi per tale motivo, un altro ad assentarsi spesso per la sua attività lavorativa. E potremmo proseguire. Mancato rispetto sono anche le convocazioni frettolose e tardive, la consegna della documentazione all’ultimo momento, le risposte alle interrogazioni con mesi  di ritardo, gli insulti più o meno diretti ai consiglieri comunali.

Tutto questo non dipende dal bilancio dissestato, dalle casse impoverite, dalle amministrazioni precedenti, tutto questo dipende dalla considerazione che si ha per un organismo democratico. Chi si appresta a volersi ricandidare per guidare anche la prossima amministrazione, dovrebbe seriamente rifletterci”.

 

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