Il capogruppo del Pd Luca Poletti offeso in consiglio comunale: “Invece di rispondere alle obiezioni- afferma il segretario del Pd, Leonardo Betti- il sindaco cerca lo scontro e la polemica politica”.

Durante la seduta dell’ultimo Consiglio comunale, lunedì 23 dicembre, invece di rispondere nel merito delle contestazioni mosse dal nostro capogruppo, Luca Poletti, sui ritardi nella ristrutturazione dello stadio e di conseguenza sul mancato uso di quei fondi per altri lavori pubblici e sui maggiori costi di smaltimento dei rifiuti avuti negli anni passati che graveranno sui futuri bilanci, il sindaco e la maggioranza hanno attaccato il capogruppo e il PD in generale. Sono state usate parole forti e in particolare Luca Poletti è stato accusato di “disonestà intellettuale” e di essere il “portavoce di conventicole”. Il nostro partito non intende più sottostare alle offese e alle accuse di questa maggioranza e di questo sindaco che, invece di rispondere alle obiezioni, cercano lo scontro e la polemica politica.

Lo stadio dei Pini è chiuso e non sappiamo ancora quanto costerà la ristrutturazione, ci sono 2,7 milioni da pagare di conguagli sui rifiuti che graveranno sui prossimi 4 anni, Sea Ambiente in seria difficoltà economica che ha messo all’ordine del giorno dell’ultimo Cda la richiesta di ricapitalizzazione, una gestione totalmente assente del patrimonio pubblico, vedi le condizioni di molti edifici e degli impianti sportivi rimasti.

Insomma il sindaco dice che siamo tornati in “serie A”, ma non sappiamo in quale stadio giocheremo la partita.

Il primo cittadino continua a sbandierare che le tasche del Comune sono ‘piene’, senza dire che con le tariffe al massimo e con la perdita o la chiusura di impianti e beni pubblici, il percorso del dissesto determinato dalla legge ha favorito il risanamento dei bilanci. Continua ad accusare il Pd di essere ‘vendicativo’, quando il primo a inaugurare le liste ‘nere’ (ovvero: quelli che non sono con me sono contro di me) è stato proprio lui e la sua amministrazione; continua a celebrarsi come paladino del civismo e nessuna delle sue cinque liste civiche si è mai distinta per una qualsiasi posizione politica che non sia un omaggio al suo ‘genio’, per non parlare delle barriere fisiche e non, che ha messo per chiunque voglia avere contatti con lui. Un esempio di ciò, proprio in tema di stadio: un giornalista della “Gazzetta dello Sport” cerca ripetutamente il sindaco per parlare dello stadio chiuso e della squadra di calcio sparita. Il primo cittadino è troppo occupato per riceverlo. Il giornalista insiste per una decina di giorni. Alla fine esce una paginata intera sulla Gazzetta con il titolo “C’era una volta Viareggio. Stadio in rovina e squadra sparita. La città del calcio sfrattata di casa”, dove Nicola Binda racconta le recenti sfortune sportive della città, e conferma che il primo cittadino non ha ritenuto opportuno incontrarlo.

Visto l’imminenza natalizia, ci fermiamo qui.

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