“La signora del martedì” (Massimo Carlotto, ed. E/O, 2020)

In anteprima la lettura dell’ultimo romanzo di Massimo Carlotto in libreria dal 22 Gennaio.

Era fatto così, usava le parole come cartavetrata. Era arrivato con una preziosa bottiglia di rum. Mentre lei prendeva i bicchieri, aveva frugato tra i cd scegliendo “Voices and Choices” della Swan’s Lee’s Ping “

Tre personaggi particolari: un attore porno ormai in pensione di nome Bonamente Fanzago , il proprietario di una pensione “Lisbona”, Alfredo, che per tutta la vita si è travestito da donna e che ora si concede il travestimento solo al lavoro, e una donna misteriosa che arriva nella camera 3 di quella pensione ogni martedì al solito orario. In quella camera la riceve l’ex attore porno.

Cosa unirà i destini dei tre personaggi? E’ il caso verosimile che intreccia e mischia le carte sul tavolo narrativo dell’ultimo romanzo di Carlotto ed è in questo che “La signora del martedì” matura appieno il cammino di Carlotto oltre il genere noir. Seppure l’investigazione, il giallo da risolvere siano presenti, Carlotto affida al caso e alla capacità di superare la narrazione di genere,ossia la logica del poliziesco, per andare in profondità nell’esplorazione del genere umano e delle sue declinazioni sempre più complesse.

La narrazione è avvincente, ritmata: ironia e sensibilità portano il lettore sempre più dentro al caso che unisce le tre esistenze ma anche dentro i passati difficili dei tre protagonisti.

Una delle chiavi vincenti di questo romanzo è di certo l’approfondimento psicologico e sociologico dei personaggi: Alfredo e Bonamente sono stati per tutta la vita in modo diverso oggetto, merce sessuale, cosa succede a persone del genere in età avanzata? I quesiti che Carlotto pone non riguardano solo l’investigazione: tutti siamo chiamati in causa. Nella complessità dell’esistenza attuale in cui le vite sono necessariamente rimesse in gioco, urge interrogarsi sul rispetto dei diritti di tutti e, in particolare, dei più deboli al di là del contesto criminale.

Credo che la scelta di Carlotto di restare nel noir e, al tempo stesso, di superarlo sia perfettamente il linea con i tempi: ci offre infatti una narrazione piena, sfaccettata, perfetta per raccontare la realtà dei nostri tempi con tutte le difficoltà che la animano.

“La signora del martedì” anche un romanzo sulla necessità di andare a fondo nel sondare il nostro passato come spinta per uscire dai guai e viversi le prospettive future.

“La signora del martedì” si configura così non solo come un romanzo importante nella vasta produzione di Carlotto, ma probabilmente come uno dei migliori testi di rispettare il genere e di rinnovarlo dal profondo per quell’urgenza di sondare individuo e società al netto dell’onestà intellettuale che ha sempre caratterizzato l’opera dello scrittore padovano.

Erika Pucci

@erykaluna

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