“L’uccello beffardo” [Recensione libro]

L’uccello beffardo, G. Durrell, Neri Pozza

C’è un’isola meravigliosa e incontaminata abitata da due tribù pacifiche dove la vita scorre gioiosa. L’economia si basa sulla produzione derivata dai numerosi alberi presenti nel territorio, l’esistenza è dettata dai ritmi delle stagioni e dalla quotidianità fatta di piccoli imprevisti che generano curiosità e allegria, come i refusi sul giornale locale e i difetti della centrale elettrica. La natura ha dato origine a specie uniche tra cui l’uccello beffardo, venerato come una divinità e probabilmente estinto. Un giorno sull’isola approda Peter Foxglove, inviato dell’impero britannico per preparare i lavori di costruzione di una base militare. Proprio grazie a lui verrà scoperto dove è andato a trovare riparo l’uccello beffardo: in una zona incontaminata destinata alla costruzione. Si apre così il dibattito tra costruttori e ecologisti in merito alla modernizzazione dell’area.

Solo l’Uccello Beffardi riuscirà a ripristinare l’equilibrio.

Un libro spiazzante, scritto con grande ironia e spunti intelligenti su condizioni strettamente collegate alla nostra attualità. Lettura scorrevole e di grande compagnia.

Erika Pucci

(in collaborazione con libreria “La Vela”)

Ti protrebbe interessare

 Verso l’immortalità, le cellule staminali. Se ne parla al Caffè della Versiliana

Al via MemoFest, il Festival della Memoria

La Versilia capitale del mondo surf italiano” – Intervista a Alessandro Dini, direttore tecnico nazionale Acsi Surfing