“Gotico americano” [recensione libro]

Gotico Americano (A. Farinelli, Bompiani, 2020)

“Gotico Americano” è una storia intensa e ben documentata che racconta di Bruna, emigrata come docente precaria negli Stati Uniti per amore. Bruna, italiana, si scontra presto con quel sogno americano così lontano dall’immaginario e dalle aspettative comuni. L’ambiente con cui la protagonista si fronteggia è un ambiente molto chiuso, competitivo, classista e ancora molto maschilista. Su più fronti Bruna in qualche modo cerca di resistere cercando un equilibrio tra i suoi sogni e la difficoltà quotidiana di madre, moglie e docente. Lo scontro con i colleghi più giovani e arrivisti, con i suoceri borghesi, con un marito “irrisolto” nei legami familiari, con i figli in piena adolescena (una ragazza molto matura, un ragazzo che non sta bene nel proprio corpo maschile), porteranno tutte le fragilità di Bruna a galla. Sarà proprio la storia impossibile con uno studente,Yunus, che la porterà di fronte ai meandri più dolorosi della propria esistenza ma anche della società “civile”.

Ciò che impressiona del romanzo è la narrazione spigolosa, pungente e efficace con cui la storia di Bruna e Yunus arriva negli occhi e nei pensieri del lettore. La narrazione non lascia scampo: coinvolge il lettore giocando continuamente su un doppio binario ben intrecciato. Da un lato la storia personale dei personaggi, dall’altro l’America con le sue divisioni, le contraddizioni, i problemi dell’era Trump e delle migrazioni da quelle storiche a quelle più recenti, dalla messa in discussione dei valori portanti di una certa America (Dio, patria e famiglia) a un’analisi approfondita sui fondamentalismi islamici. Di certo la formazione della scrittrice, insegnante di scienze politiche a New York, contribuisce a conferire al testo il peculiare assetto tra cronaca e fiction, rendendo davvero l’opera interessante e capace di coinvolgere e far pensare il lettore.