“Giù le mani dai Giovani per Viareggio”:
 
Lo scrive in una nota il noto imprenditore della Darsena di Viareggio Pasquale Sgrò:
 
“Girano voci, non so se vere o meno, che alcuni adulti si autoproclamano “genitori politici” del gruppo Giovani per Viareggio. Come se questi giovani fossero adolescenti immaturi o peggio pecoroni, incapaci di loro idee o di pensieri propri.
 
Ritengo semplicemente immorale cercare di strumentalizzare un progetto che nasce spontaneo dalla insoddisfazione di giovani che hanno a cuore il loro destino e decidono di metterci la faccia in prima persona: sono un gruppo con idee politiche diverse, ma tutti accomunati dallo stesso amore per Viareggio e dal voler essere protagonisti del loro futuro.
 
Visto che li sto seguendo da alcuni mesi per quel che mi risulta questi giovani (sono oltre duecento!) stanno facendo tutto con la propria testa. E per fortuna!
 
Personalmente credo in loro perché giovani con idee sane, semplici, non arroganti e molto preparati e disposti al dialogo pur curiosi di vedere con i loro occhi.
 
Questa loro semplicità nel porsi verso i cittadini, qualcuno potrebbe scambiarla per ingenuità politica. Vorrei dire a chi pensa questo che si sta sbagliando. Sono giovani molto determinati, convinti che per governare Viareggio non ci vogliano politicanti ma persone capaci di intercettare le esigenze della gente, di analizzare i bisogni e trovare soluzioni concrete.
 
Mi pare che il loro percorso, iniziato prima che in Italia spopolassero altre formazioni giovanili, sia foriero di un’aria nuova nel confrontarsi sia con le altre forze politiche (niente offese, volgarità, accuse a tutti i costi…) sia con i viareggini e torrelaghesi (cercare di percepire i loro disagi e le loro necessità così da poter proporre soluzioni adeguate).
 
Hanno idee e voglia di mettersi in gioco partendo dalle cose comuni. Anche le più banali se possono servire a rendere più bella Viareggio o a risolvere anche uno solo dei problemi cari ai cittadini.
 
Ho visto entusiasmo, idee, voglia di futuro e sono rimasto colpito. Dopo una prima riflessione, ho ammirato quanto stavano facendo: incontri con i cittadini, sicurezza nel porre l’attenzione su aspetti importanti quale l’ambiente o la costituzione di comitati di quartiere per essere più vicini alle esigenze delle persone. Devo confessare che sono stato anche invidioso per non avere la loro età e poter essere uno di loro. Mi hanno fatto ricordare la mia esperienza sessantottina e le lotte studentesche.
 
Sono sicuro che tra questi ragazzi ci sia la futura classe dirigente viareggina e i prossimi amministratori di una città che deve diventare sempre più bella e attraente per i turisti e le imprese.
 
Sono i nostri figli… quelli su cui dobbiamo riporre il futuro di Viareggio e allora dobbiamo supportarli. Dobbiamo stargli al fianco, ma sempre un passo indietro quasi nascosti, per sostenerli quando i lupi cercheranno di insidiarli. Io ci voglio essere e invito chi legge ad una riflessione… Perché no?”
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ultimo aggiornamento: 06-03-2020


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