“Il mistero della donna tatuata” (Takagi Akimitsu, Einaudi, 2020)

“Pochi al mondo conoscono la bellezza dell’irezumi-il tatuaggio. E ancora meno sono coloro che subiscono il fascino insito nel gesto di imprimere una vita segreta su un corpo umano.”

Tokyo, immediato secondo dopoguerra. Kinue è una giovane e splendida donna, a tratti misteriosa, figlia di uno dei grandi tatuatori giapponesi nei tempi in cui il tatuaggio era ancora una pratica illegale. La schiena della ragazza è ornata con un magnifico e minuzioso disegno. Il tema del tatuaggio impresso è collegato, attraverso una sinistra leggenda, ai tatuaggi della gemella di Kinue e del fratello. Il corpo della giovane viene scoperto, dopo una serie di presagi, in una stanza chiusa dal dentro, ormai cadavere privo del tronco. Intorno a questo ritrovamento, tra horror e giallo, si dispiega l’intricata indagine dell’ispettore Matsushita, aiutato dal fratello medico legale Kenzo. Ruotano intorno numerosi personaggi, connotati da una forte codificazione e al tempo stesso di mistero, capaci di contribuire alla souspance del racconto.

Il capolavoro di Takagi Akimitsu si profila come un vero e proprio giallo della camera chiusa, scelta narrativa che determina il ritmo, lo sviluppo della trama e dei labirinti psicologici in cui ogni personaggio si addentra. Fa da sfondo una Tokyo quanto mai oscura, angosciante e variegata. Infatti se al centro del romanzo c’è un racconto veramente interessante e coinvolgente, ciò che mi ha colpito sono anche due aspetti correlati al nodo centrale. Da una parte l’implicito approfondimento sul valore del tatuaggio nella storia orientale, tra arte e trasgressione, narrazione e corporeità, sacro e profano. Dall’altro il contesto storico e geografico sono uno scenario di assoluta seduzione: atmosfere inquiete e bohémien, tradizioni antichissime alternate ai timori più recenti della bomba atomica, divengono suggestioni capaci di cogliere la curiosità del lettore, così come la profilazione del ruolo femminile in attesa di un’emancipazione sociale riconosciuta.

“Il mistero della donna tatuata”, scritto nel 1948 e tradotto per il pubblico italiano in questa uscita, grazie a una scrittura resa moderna e agile, saprà trovare uno spazio speciale fra i lettori da interessi e gusti diversificati.

Erika Pucci

@erykaluna

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