I consiglieri di tutti i gruppi di opposizione hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco che dovrà essere discussa entro 30 giorni.

“Abbiamo lo scopo di fare chiarezza” – commentano i firmatari – oltre a ribadire i motivi per i quali i vertici del comune devono andarsene. 

Presentata ieri mattina a firma dei consiglieri Damasco Rosi, Simona Barsotti, Francesco Mauro, Silvano Simonetti, Stefano Natali, Sisto Dati, Mascia Garibaldi e Lorenzo Ghiara.

“Che il ‘PRIMA CITTADINO’ torni ad essere il cittadino di prima” commenta Adolfo del Soldato segretario comunale del PD giocando con lo slogan utilizzato in campagna elettorale da Coluccini.

“La decisione di formalizzare la sfiducia ad un sindaco che non ha saputo governare il comune di Massarosa è stata largamente condivisa sia a sinistra, al centro e a destra. L’incapacità e l’immobilismo di questo sindaco sono sotto gli occhi di tutti e il fatto che non siano già sfociati in una sfiducia anche degli stessi partiti che continuano a sostenerlo è solo per l’attaccamento alla poltrona di alcuni e gli interessi elettorali di altri. 

Siamo in presenza della peggiore amministrazione dalla sua fondazione. Ogni giorno che passa sono nuovi danni al comune: è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità,  che si verifichi formalmente se esiste ancora una maggioranza che sostiene in grado di governare e da chi sia composta.
È il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità e che non si continui a far finta di nulla – Concludono i Firmatari della Mozione.


MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO

IL CONSIGLIO COMUNALE

Considerato che il Sindaco:

  • ha promosso la dichiarazione di dissesto del Comune in modo avventato e infondato e soprattutto senza pianificare gli atti e le scelte necessarie per evitare che Massarosa fosse gettata nella paralisi e
    nel caos, come è avvenuto;
    ne ha gestito gli atti e gli adempimenti conseguenti in modo gravemente inadeguato, non costituendo una struttura tecnica idonea alla gravità della situazione determinata dalle scelte da lui promosse;
  • ha determinato con le proprie scelte di bilancio il taglio completo o comunque la gravissima compressione del livello dei servizi scolastici, con ciò non assicurando l’espletamento di servizi essenziali e inderogabili;
  • non ha perseguito, in vista dell’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato 2020, facili voci di entrata, con ciò compromettendo il funzionamento dei servizi e della macchina comunale;
  • ha del tutto trascurato di assumere qualunque iniziativa in campo urbanistico;
  • ha smantellato i servizi culturali del territorio, a partire dal Museo di Massaciuccoli e e dalla biblioteca di Stiava e non ha promosso alcuna politica di valorizzazione turistica e culturale del territorio;
  • ha rifiutato di utilizzare i fondi disponibili per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico della scuola di Quiesa e, difronte alle proteste di un’intera comunità, delle sue associazioni e del suo Parroco ha persino rifiutato di interloquire negligendo di rispondere a precise richieste;
  • ha intrattenuto rapporti conflittuali con le autorità scolastiche, non assicurando adeguata collaborazione in ordine a funzioni ed attività essenziali;
  • con i propri comportanti ha gettato in uno stato di sfiducia e prostrazione la macchina comunale, che si trova adesso in condizioni di disorganizzazione e con diversi dipendenti che hanno richiesto
    di trasferirsi, o che sono utilizzati in modo inadeguato;
  • ha trascurato la cura delle frazioni, i rapporti con la cittadinanza, la partecipazione alle decisioni pubbliche dei soggetti del territorio e degli organi istituzionali;
  • ha lasciato in abbandono i centri civici, omettendo di gestirli con gli strumenti previsti dallo Statuto e dai regolamenti e non approntando un modello alternativo;
  • ha trascurato in modo grave la manutenzione del territorio, con grave detrimento della qualità urbana e dell’immagine delle nostre frazioni;
  • in un numero svariato di occasioni, di atti e di materie, ha mostrato totale inadeguatezza e idee totalmente inadeguate a gestire un Comune del prestigio e della complessità di Massarosa, tali che il
    precedente elenco è ben lungi dall’essere esaustivo di quanto rovinosamente compiuto in un solo anno di governo;

Ritenuto:

che il quadro più sopra delineato faccia venir meno il rapporto fiduciario che si instaura con l’elezione;
pertanto che il Consiglio comunale debba esprimere la formale sfiducia al Sindaco;

Visti:

  • l’articolo 52 del D.Lgs. 18/8/2000 n. 267;
  • visto l’articolo 43 del Regolamento del Consiglio Comunale

allo scopo di esprimere la formale sfiducia al Sindaco di cui all’art 52 del D. Lgs. 18 agosto 2000 n.267 e al fine di determinare gli effetti previsti dall’art. 52, comma 2, primo periodo del citato D.
Lgs. 267/2000, con le conseguenze disciplinate dall’art. 141 del medesimo decreto legislativo 267/2000;

DELIBERA

  1. di approvare la mozione di sfiducia al Sindaco di cui all’art. 52 del D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267 al fine di determinarne la cessazione dalla carica e gli altri effetti previsti dagli articoli 52 e 141 del D.Lgs 267/2000;
  2. di dare atto e ribadire che la mozione è motivata come nei “considerato” delle premesse, che qui sono assunti integralmente.

La presente mozione sarà comunicata al Prefetto per le determinazioni di competenza e la trasmissione al Ministro dell’Interno, ai sensi dell’art. 141 del D. Lgs. 267/2000.

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ultimo aggiornamento: 22-08-2020


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