5 anni da sindaco, a Viareggio. Giorgio Del Ghingaro fa la conta di cosa ha “collezionato”:

“Pensavo che in cinque anni di sindaco a Viareggio ho collezionato:
un ricorso al Tar per annullamento delle elezioni da parte del leghista Baldini respinto dal Consiglio di Stato.
Sei o sette procedimenti penali, promossi in larga parte da membri delle opposizioni, su argomenti inverosimili, cito fra tutti la morte di un povero pavone nel laghetto in pineta. Procedimenti fino ad oggi tutti archiviati, dopo mesi di attesa, memorie, avvocati e soldi spesi.
Una querela da parte del sig. Manfredi Fabrizio, candidato alle regionali e segretario di Articolo Uno, in attesa d’esito.
Varie richieste da parte della Corte dei Conti per atti assunti dal Comune durante il mio mandato, tutte risolte positivamente.
Una quantità infinita di infamie, diffamazioni, menzogne, illazioni, derisioni, etc. fino alla più grave, quella di essere paragonato a Saddam Hussein (assassino sanguinario) da parte della signora Rossella Martina, candidata al Consiglio Comunale con non so chi. Tutta questa roba naturalmente è caduta nel dimenticatoio, come se nulla fosse successo e come se ogni parola falsa non fosse una ferita nell’anima e una coltellata al cuore.
Salvo altro che mi sono dimenticato (fortunatamente).
Ecco, queste cosette sono state oggetto di mia attenzione in questi anni, regalate da persone gentili al sottoscritto, in segno di ringraziamento per il faticoso lavoro fatto, dopo i disastri che loro avevano causato.
Detto questo, senza vittimismi, ma solo per informazione, in cinque anni, non ho avuto conoscenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, della Procura, della Corte dei conti o di chi si voglia nei confronti di coloro che hanno distrutto una città, calpestato i cittadini, umiliato i beni pubblici, creato un dissesto senza precedenti.
Niente.
Non aggiungo altro, è meglio”.

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