“Sono proprio queste cose qui, quelle che ci spaventano e al tempo stesso ci fanno battere il cuore, che ci tengono in vita!”

Confesso che ho letto il titolo e mi ha dato l’idea di un romanzo di cuore e io avevo bisogno di qualcosa di leggero, scorrevole e sentimentale. In realtà “Dormi stanotte sul mio cuore” si è rivelato scorrevole e sentimentale, una compagnia migliore di quanto già mi aspettassi ma per i temi trattati, seppur con smisurata delicatezza, non è poi così leggero.

Enrico Galiano, scrittore e prof da trincea, ci propone un romanzo in prima persona narrato da Mia, classe 1989. E’ la storia di una famiglia, di una bambina che diviene adolescente, ragazza e poi donna, scandendo il tempo in annate. Il fulcro della storia è l’arrivo e la drastica partenza di Fede, fratello in affido proveniente con ferite indelebili dall’Albania. Tra i due ragazzini nasce subito una grande complicità su cui i grandi ricameranno sospetti e atti di allontanamento. Ma se c’è qualcosa di grande tra due persone è destinato a restare nella memoria ogni giorno e, nei casi più fortuiti, forse, a ritornare.

Galiano allestisce un panorama di personaggi memorabili: gli adolescenti, i genitori, gli adulti di riferimento (medici, psicologi, tutori) e insegnanti. Nella giostra delle relazioni, l’autore è veramente bravo a far emergere il cuore dell’adolescenza, con tutti i sensi di inadeguatezza, la fame di crescere, la curiosità nello scoprire il mondo, le contraddizioni dei passaggi.

“Dormi stanotte sul mio cuore” non è solo una storia sentimentale fra due ragazzi lunga decenni, è la capacità di raccontare punti di vista, timori, aspettativi e difficoltà di quanto sia difficile crescere, pur nella sua smisurata bellezza, al di là dell’età che si ha. Fra tutti i personaggi spicca Margherita, la maestra elementare di Mia, insegnante di scienze e matematica, con la passione per i fiori e le stranezze che annota accuratamente in un taccuino condiviso via via con la protagonista. Margherita, toscana, dolce e ruvida allo stesso tempo, sarà colei che insegnerà a vivere a Mia secondo il proprio cuore,.

Un romanzo intenso, anche animato dalla tensione sull’enigma centrale che si snoda lungo tutto il percorso e che ci riporta nelle paure e nelle crudeltà di guerre e pregiudizi ancora così cocenti. E’ soprattutto una bella storia sulla stranezza, sull’essere fuori dagli schemi e dalle righe, di quella stranezza sana che se saputa gestire può persino salvare il mondo, un manifesto in parole per l’unicità che contraddistingue ognuno di noi. Causa spesso di un vivere complesso, ma anche di una continua meraviglia.

Perché lo senza te non sono me.

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