Cris, i sogni sono come i sentimenti: valgono qualcosa se sono condivisi”

Genova, agosto 2018. Blondi è una diciassettenne che vive a Certosa, quartiere della Valpolcevera. E’ molto sveglia, più avanti rispetto ai ragazzi della propria di età, spregiudicata, lucida anche nella progettazione diabolica. Ha un gruppo di amici, un fidanzato, di nome Cris, e una madre che l’ha avuta da giovanissima e che lavora in una residenza per anziani, faticando a arrivare a fine mese e a cui Blondi non vuole assolutamente assomigliare.

Il romanzo si apre subito con due spaccati: da un lato il grande sogno di Blondi, partire per il Costa Rica con il proprio ragazzo per fuggire dalla rabbia, dalla desolazione, dalla disperata assenza di possibilità che la protagonista respira quotidianamente nel suo ambiente. Dall’ altra la caratterizzazione di un Quartiere e del tessuto sociale determinanti nello sviluppo della personalità e della storia.

Blondi è una sognatrice determinata, ostinata, in un crescendo di spregiudicatezza e rivelazione che la porterà ad essere centro di eventi e sviluppi nella trama, fino a quando il crollo del ponte Morandi irrompe nella storia.

Da subito ci sono elementi nella narrazione di Morchio che colpiscono e che coinvolgono il lettore. Prima di tutto il linguaggio: l’autore ha scelto la prima persona come io narrante, quindi la voce di Blondi. Una scelta coraggiosa e vincente. Il lessico, il ritmo, la parlata resa lingua scritta sono assolutamente ingredienti che da subito connotano il personaggio rendendolo vivo, vero, palpabile anche nei suoi aspetti più crudeli, creando una via d’accesso al mondo giovanile. Altrettanto la creazione del contesto ambientale in cui disagio giovanile, povertà educativa e contesto socio-economico influiscono le scelte, il carattere e le ambizioni di chi ci abita.

Il romanzo di Morchio va in profondità in questa analisi lungo la trama di un omicidio che dà la svolta alla storia, mantenendo altissimo il contatto con il lettore in un noir che riporta al centro la periferia del Nord.

Morchio si muove così con fluidità tra noir e indagine psicosociologica, regalando al lettore un escalation di rivelazioni e colpi di scena da vero maestro.

“Quando non hai conosciuto altro che sacrifici e rinunce, finisci per schifare la vita e odiare la speranza. La bellezza e la felicità ti spaventano”

Erika Pucci

@erykaluna

(Visitato 43 volte, 1 visite oggi)

Il mercato del gioco d’azzardo: la situazione in Italia

“Donne dell’anima mia” [recensione libro]