«Serve una riforma straordinaria dell’imposizione tributaria e agevolazioni mirate ed efficaci», questa la proposta del sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro che bolla come palliativi i vari decreti ristoro redatti ed approvati. 

«Mi chiedo da un po’ perché il Governo non assuma provvedimenti straordinari sulle politiche tributarie e fiscali in grado di sostenere gli imprenditori, soprattutto i piccoli, che non sono più in grado di mandare avanti le loro attività – dichiara Del Ghingaro -. Tutti sono consapevoli, anche chi li ha redatti ed approvati, che gli attuali cosiddetti “Decreti Ristoro” sono un palliativo rispetto alla cura che sarebbe necessaria per ridare normalità a settori che trainano il nostro pil, danno lavoro a milioni di persone, creano socialità e sviluppo».

«E allora perché non s’interviene con una riforma straordinaria dell’imposizione tributaria, semplificando, riducendo adempimenti a volte assurdi, creando una “bolla” di agevolazioni mirate ed efficaci, utilizzando parte delle risorse che l’Europa mette a disposizione del nostro Paese? 

Perché non si utilizzano le idee i suggerimenti dei professionisti che ogni giorno sostengono e supportano le imprese italiane e che spesso si sostituiscono allo Stato, delegati e autorizzati a funzioni di surroga a volte davvero imbarazzanti?»

«Prima di tutto viene la nostra salute e sappiamo che le risorse a disposizione non bastano mai, ma non dobbiamo perdere di vista il futuro, la cosiddetta ripartenza, che deve portare nuovo sviluppo, creatività, innovazione. È anche lì che si deve investire, ricercare talenti, valorizzare le idee. Per farlo c’è bisogno di ripensare la miriade di norme fiscali e contributive, razionalizzarle, reinterpretarle, alla luce di questo cambiamento epocale che c’impone la pandemia».

«Si faccia, si intervenga presto, prima che si perda un pezzo trainante delle nostre comunità – conclude Del Ghingaro -. Si eviti di scaricare sugli Enti locali le contraddizioni, i ritardi, i balbettii di uno Stato che certamente è provato da un’emergenza drammatica, ma proprio perché è Stato e quindi più della somma di tutti noi, deve trovare la forza e l’energia di cambiare, di dare speranza, di aprire una porta sul domani».

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