“Rosa elettrica” (G. Simi, Sellerio, 2021)

Trama

“Rosa elettrica”, pubblicato per la prima volta nel 2007, racconta la storia del diciottenne boss camorrista Cocìss vista con gli occhi di Rosa, la giovane poliziotta a cui viene affidato in un percorso di protezione. Per Rosa è il primo incarico importante affidatole dal commissario D’Intrò che ambisce, attraverso il caso Cocìss, a risolvere la guerra da due clan potentissimi e affermarsi definitivamente nel lavoro.

Rosa dapprima segue Cocìss in una casa famiglia dove viene nascosto e dopo inizia con lui una continua fuga per salvarsi la pelle. Ogni personaggio è mosso da un’ambizione diversa, ogni personaggio fa i conti con le proprie storie personali e le questioni morali che scavano dentro. Sono queste le forze che animano le azioni di un thriller ad alta tensione nel cuore del quale risuona l’interrogativo principale: ha senso rischiare la vita per un malvivente come Cocìss?

Note al margine

Giampaolo Simi ha scelto la voce di Rosa in prima persona per narrare una storia ad alta tensione. La protagonista racconta, osserva, condividendo con il lettore le paure, il senso di inadeguatezza di fronte a ciò che non è chiaro e lampante, i dubbi morali e lavorativi che difatti si trasformano in azioni capaci di essere il motore della trama. Rosa è un personaggio memorabile: agente con poca esperienza e tanti dubbi esistenziali, conquista il lettore proprio per il suo essere immerso in una storia più grande di lei. La scelta della prima persona narrativa l’ho trovata molto coraggiosa: sostenere un thriller tutto da un punto di vista così stringente conferma la grande abilità narrativa di Simi, adottando anche scelte stilistiche audaci. Il flusso di pensieri di Rosa è un continuum incessante che l’autore riesce a gestire alternandolo con le azioni che portano avanti il racconto. La narrazione ha un ritmo vorticante, dietro al palese ci sono sempre dettagli che sottendono un piano che sfugge alla protagonista e quindi al lettore. “Rosa elettrica” è anche la storia di una crescita: la protagonista ha una vita in sospeso, le manca la tesi per laurearsi, ha una storia sentimentale assolutamente precaria, è attraverso il rapporto con Cocìss che si vede costretta a prende in mano la propria adultità.

Ho trovato assolutamente interessante il rapporto tra l’agente e il detenuto da proteggere con il peso morale che comporta il tema. Le loro personalità e il loro rapporto si sviluppa pagina dopo pagina, svelando oltre il pregiudizio e gli stereotipi l’umanità che si cela dietro ogni persona. Scegliere la cosa giusta corrisponde col senso comune di giustizia? Rosa e Cocìss rischiano entrambi per una posta in gioco altissimo, vengono da mondi opposti e lontani, eppure si incontrano in un terreno comune: quello delle coscienze messe a nudo.

Il libro in una frase

“Ci sono abissi senza ritorno, anche se non sono più profondi di qualche metro”.

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