“In utero” (G.Morozzi, Cut-Up Publishing, 2021)

Trama

“In utero” è l’ultimo romanzo dell’eclettico Gianluca Morozzi edito da Cut Up Publishing.  Protagonista della storia è Nikos, quarantenne che vive in paesino della bassa padana da lui ribattezzato “Spleentown” per la vena malinconica che lo pervade: poche case, un cimitero, un cinema chiuso. Nikos vive con la madre in una grande casa dove ognuno ha i suoi spazi, il sotterraneo dell’abitazione è interdetto all’utilizzo: lì il padre di Nikos è morto quando il protagonista non era ancora nato.

Nikos si trova a fare i conti con le ambizioni irraggiungibili di una vita intera: vorrebbe tornare ad abitare a Bologna, città che sente profondamente sua. Vorrebbe riuscire a sfondare come scrittore, al pari del fraterno amico Luca. Anche con le ragazze Nikos non ha molta fortuna, le storie sono spesso appaganti solo parzialmente e molto complesse, come per esempio con Jennifer.

In un crescendo di eventi da metà libro in poi veniamo trascinato in un horror puro, una discesa agli inferi in cui le caratteristiche del genere sono uno strumento per scandagliare nel profondo le ferite, i desideri, i sensi di colpa, i pensieri più inconsci.

Note al margine

Anche in questa prima opera horror Morozzi si conferma un grande narratore capace di coinvolgere con humor e stupore il lettore. Ritornano in questa opera i punti forti ricorrenti dell’autore: i dialoghi e il ritmo serrato, l’ironia, una Bologna magica e misteriosa in contrapposizione a un paese sperduto della Bassa.

L’ecletticismo dello scrittore diviene in questa opera pregnante: eros, noir, ironia, mistero, muovono le scelte dei personaggi, vero motore della storia.

E’ sempre una realtà amplificata quella che Morozzi ci regala nei suoi romanzi e in questo romanzo, breve e stringente, emerge in tutta la sua forza.

Il lato horror della narrazione dirompe nella seconda metà del libro dove è la scrittura più immaginifica che prevale.

Interessante è lo sguardo dell’autore sullo spaccato umano e sociale della provincia, fatta di misteri, sogni infranti e ambizioni.

Gli inserti grafici ben elaborati e suggestivi arricchiscono e impreziosiscono il testo.

Il libro in una frase

“Non fu come quando si spegne un interruttore, un’improvvisa assenza di luce. Fu il buio assoluto. Quello del più profondo abisso dello spazio interstellare”

Erika Pucci

@erykaluna

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