Trama

Il romanzo di Sergio Martini “Vascelli di carta” (Felici editore, 2020) narra le avventure di Francis Martin, inviato apprendista impegnato per un servizio giornalistico nella fiera del bestiame di Saint Leonard.

Da subito la località appare alquanto strana a Francis così come i suoi scettici abitanti. Sarà un certo Sigmund ad aiutarlo a orientarsi nella fiera. Iniziano così rocamboleschi episodi fra avventura, sogno e immaginazione. Si susseguono luoghi e personaggi fantasiosi costruendo un labirinto che ricalca le grandi tradizioni letterarie da “Alice nel paese delle meraviglie” a “I viaggi di Gulliver”. Il percorso di eventi e situazioni si configura come un viaggio nell’inconscio dove nella ricerca di significato si perde se stessi.

Note al margine

Il testo di Martini di configura come un racconto originale intrecciando stili avventurosi e fantastici che fanno da binari per quello che di fatto è un vero e proprio viaggio interiore. Nello sviluppo dei personaggi, tratteggiati con cura e creatività, così come dell’ambientazione Martini riesce a costruire un mondo credibile e avvolgente, capace di condurre il lettore in una dimensione tra reale e irreale.

Ciò che colpisce è di certo lo stile linguistico molto ricco articolato in fraseggi e vocaboli, elementi che contribuiscono a rendere il testo originale e di piacevole lettura.

Il libro in una frase

“non si può comprendere ciò che non si conosce e così non si può volerlo”

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