Camminare per Pisa in piena estate è surreale: i vicoli del centro sono semideserti e silenziosi, tornerà settembre a riempirli di studenti. Tutta via nelle strade principali c’è un bel movimento di persone, molte delle quali si fermano in Borgo Stretto n.37 dove è situata la libreria “ Ghibellina”, una delle più antiche della città. L’ attività infatti risale a fine Ottocento, si sono succedute diverse gestioni fino al 2013 quanto Rimedia e Paola, poi con Maria, già esperte e appassionate libraie, sono divenute titolari del negozio dove sono aiutate da Irene. La libreria mi riporta indietro nel tempo quando era un passaggio obbligato ai tempi universitari in quanto vicino alle facoltà e nella strada per la stazione e sempre ben fornita dei testi che mi servivano ma anche di quelli che alimentavano la mia curiosità. La caratteristica di questo luogo nel cuore della cittadina toscana è l’ampia scelta di volumi che offre, dai classici alle novità, con particolare riguardo ai testi che riguardano scrittori e pubblicazioni strettamente collegati a Pisa. I lettori della Ghibellina sono molto appassionati, curiosi e amanti di questa alcova letteraria. Il legame con la cittadinanza è una delle qualità principali di questa libreria e che viene curato con dedizione quotidiana dalle libraie sia nei rapporti di ogni giorno sia con le varie collaborazioni in cui la libreria offre competenza e partecipazione. Fra queste la rassegna “Scrittori in Borgo” che nel 2021 ha regalato alla città l’ottava edizione dedicata ai 150 anni di Grazia Deledda. La rassegna sa coniugare i grandi nomi della narrativa e della saggistica italiana in un contesto “di piazza” facilmente accessibile al pubblico più variegato, avvalendosi della sinergia con Enti locali, come il comune e l’ateneo pisano, e privati. L’ultima edizione ha avuto un significato particolare, in quanto ha rappresentato la ripresa di attività sociali e culturali dopo i lunghi mesi della pandemia.
La libreria si estende per 80 mq e accoglie già fuori dal negozio il lettore con espositori che stuzzicano la curiosità con libri d’arte, testi in lingua originale e saggi. Ciò che colpisce all’interno è l’organizzazione degli scaffali che sono dislocati come una vera e propria mappa geografica suddivisa per editori e generi in modo da facilitare la visita e la ricerca del visitatore. La stessa “mappatura” è offerta anche nello spazio bambini che raccoglie testi scelti e disposti con attenzione. La semplificazione è uno degli ingredienti principali della Ghibellina che pone al centro un rapporto quasi “paesano” con i propri lettori: tra un libro e l’altro le libraie si soffermano ad ascoltare, dialogare, consigliare tra storie personali e storie scritte così che la libreria diviene un luogo di narrazione viva grazie ai legami interpersonali.
Altra peculiarità di questa libreria toscana è quella di avere “Il libro al centro”: l’oggetto libro è infatti l’unico oggetto in vendita nella libreria, non ci sono penne, gadgets o altro materiale se non libri ed è uno dei punti di orgoglio di questa realtà.
Durante la chiacchierata con le libraie ho trovato un libro che da diverso tempo cercavo e che mi sono presa come ricordo di questa visita “Fleishman a pezzi” di T. Brodesser Akner, ed. Einaudi.
Camminando per Pisa, per studio, viaggi, lavoro o tempo libero, c’è la “La Ghibellina” pronta ad accogliere con storie e parole ogni lettore.
Erika Pucci

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