Mercoledì 22 settembre alle 10:30 in via Cugnìa a Querceta l’Amministrazione comunale rende omaggio alla memoria dei cinque civili barbaramente trucidati dai militari tedeschi in quella località nell’autunno 1944. Una corona d’alloro sarà deposta al cippo marmoreo dedicato a tutte le vittime civili della violenza della guerra e dell’esercito di occupazione nazista.

L’eccidio del Frasso determinò l’annientamento di un intero nucleo familiare . Fu uno dei momenti più terribili e feroci dell’occupazione del territorio versiliese durante l’ultimo conflitto mondiale. I fatti sono così descritti nell’Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia (www.straginazifasciste.it):

“La famiglia Bascherini è sfollata a Querceta. Nel momento del passaggio del fronte, abbandona i centri abitati portandosi nelle campagne e trovando rifugio in una sorta di buca naturale, coperta con degli arbusti. Insieme a Domenico Bascherini, vi sono nascosti la sorella Adele, i figli Santi, Gesualda e Ada, il nipotino Germano Tesconi. Intorno alle 16 del 23 settembre 1944 giunge lì nei pressi una piccola pattuglia tedesca, che individua il rifugio e scorge Domenico Bascherini, appena uscito dallo stesso insieme al nipotino. I tedeschi paiono non far loro caso, Bascherini probabilmente dice loro che insieme a lui sono sfollati solo donne e bambini. Ma, mentre i soldati si accingono ad abbandonare il luogo, esce dal rifugio il figlio Santi e questo fa scattare la violenza. Questi, insieme al padre e al bambino, sono mitragliati immediatamente; quindi si gettano nel rifugio delle bombe a mano e poi si spara anche al suo interno. Si salva solo Ada Bascherini, ferita, che esce dal rifugio solo il giorno successivo”.

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