Normativa macchinette da bar: è scontro in alcune regioni, le ultime novità

Le macchinette da bar e le slot machine sono allegoriche del tipico intrattenimento da sala americana, ma da anni attrazioni di questo tipo si trovano anche in Italia, seppur con qualche limitazione. Non è facile regolare a livello puramente legale la gestione dei cabinati e molto spesso gli esercizi che mettono a disposizione della clientela dispositivi di questo tipo sono soggetti a normative continuamente mutevoli nel tempo. D’altro canto, le slot stesse si evolvono di continuo e l’attenzione che richiedono è molto particolare. In soldoni, ad oggi non sono ancora presenti delle leggi specifiche che indichino con precisione come comportarsi con le macchinette, ma ogni regione sembra adottare misure diverse per evitare l’insorgere di patologie legate a un’eccessiva mole di gioco.

Normativa gioco d’azzardo: la legge di stabilità

Il gioco illegale continua a rappresentare uno dei problemi principali dello Stato italiano, ma anche le dipendenze dalle attività ludiche regolari non sono da sottovalutare. In modo da stringere la cinghia, da qualche anno gli esercenti devono versare all’erario delle quote in relazione al numero di slot che distribuiscono nel proprio locale. Nei bar ci sono dei parametri da rispettare e non è consentito riempire tutti gli spazi con delle slot. A dispetto del proliferare del gioco online, comunque, ancora oggi sono migliaia gli apparecchi fisici disseminati lungo il territorio nazionale, che trovano la loro controparte digitale sul web. A tal proposito, può essere utile visitare una pagina riservata alle Slot Gratis da Bar, che mette in luce la storia di questi apparecchi oltre che sottolineare quali siano i portali certificati da AAMS per evitare di incappare in truffe e nel gioco illegale. Nemmeno la lotteria degli scontrini pensata di recente ha arginato l’espansione delle macchinette, che si sono anzi evolute. Le slot AWPR e le VLT stanno prendendo infatti il posto delle AWP. Chi gestisce un bar o un locale che contiene delle macchinette deve curarsi dello smaltimento di quelle antiquate e segnarsi nel “Registro unico”, una specie di lista degli operatori del gioco pubblico, alla quale si possono iscrivere però soltanto coloro che sono in regola con il Fisco. Insomma, i controlli sono diventati molto più stringenti e l’Agenzia delle Entrate è molto rigorosa, così come quella delle Dogane e dei Monopoli. Basti pensare che in 3 anni sono state dismesse 50.000 sale da gioco italiane. In attesa di ulteriori novità, sono questi gli accorgimenti dovuti per chi lavora nel settore. In buona sostanza, il gioco deve essere sempre sicuro e responsabile. Le differenze tra le regioni a livello normativo, comunque, emergono anche dai più banali fattori logistici, come quelli legati agli orari di accensione delle macchinette e al preciso posizionamento delle stesse.

Legge slot machine: vincoli di orario e non solo

Tra una regolamentazione e l’altra, lo Stato ha visto aumentare il proprio guadagno negli ultimi anni e nel contempo ha contribuito a migliorare la qualità del gioco con la distribuzione di dispositivi all’avanguardia. L’Italia non è rimasta indietro sotto questo punto di vista, piuttosto preferisce guardare con serenità al futuro. Il tutto nonostante il gioco sia accessibile solo in alcuni momenti. In determinate regioni, ad esempio, le slot possono essere attivate per non più di 8 ore al giorno e mai in orari notturni. Non sono poche le ordinanze che impongono che i cabinati siano installati a centinaia di metri di distanza da posti popolati da persone potenzialmente influenzabili dal gioco, come scuole ed ospedali. Nel 2016 era stato stabilito che le macchinette dovessero sparire quantomeno dai bar e in Toscana sono sorte iniziative scolastiche contro il gioco, ma le norme che interessano gli esercenti presentano diversi dubbi interpretativi. In teoria si dovrebbe rischiare una sanzione cospicua in caso di forzatura delle limitazioni, ma a tal proposito si è aperto un vero e proprio dibattito tra le regioni. Non c’è voluto molto prima che la questione finisse sul tavolo politico. Al momento il Piemonte è la regione che più di tutte sta cercando di impedire il gioco nei bar. In molte tabaccherie e sale da gioco si sono rivisti di recente i soliti cabinati, ma anche qualche bar ha provveduto alla nuova installazione degli apparecchi, financo in prossimità dei luoghi sensibili. Ci sarà da discutere a lungo…

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