Alive (A. Pasquinucci, Pelledoca edizioni, 2022)

Trama

Alessandro Pasquinucci propone un nuovo romanzo noir, dopo l’ottimo esordio con “Hypno” (ed. La memoria del mondo, 2021), dal titolo “Alive” edito da Pelledoca. In questa storia sono ancora protagonisti degli adolescenti che hanno stretto amicizia durante le vacanze estive all’Isola d’Elba. L’estate fra colpi di fulmini, competizioni e relazioni fra profondità e apparenza, termina con la misteriosa scomparsa di Alice. È proprio un messaggio di quest’ultima che convince Giulio a tornare sull’isola e a ripercorre in un gioco di flashback coinvolgente per il lettore, le tappe di una stagione micidiale con cui fare i conti. Pezzo per pezzo Giulio riuscirà a ricostruire il puzzle degli accadimenti trovandosi nel mezzo di un vortice di sospetti e responsabilità in un crescendo stringente fino all’emergere di “una” verità.

Note di lettura

Il libro di Alessandro Pasquinucci conferma le doti e il talento dell’autore soprattutto nell’analizzare le relazioni e la psicologia dei personaggi. È sempre con molta acutezza e sensibilità che si avvicina al mondo degli adolescenti, un mondo contraddistinto da zone di ombra e di luce, terrore e speranze, apparenze e ingenuità. Mi ha colpito molto la struttura della storia: se l’alternanza tra narrazione presente, snodata nel ritorno del protagonista sull’isola e flashback dell’estate in cui tutto precipita, è la struttura solida su cui la trama si sviluppa con grande ritmo, molto interessante è l’impronta “filmica” che la storia assume. Nei primi capitoli troviamo infatti un primo tempo in cui l’autore traccia spazi, relazioni, personalità allestendo un contesto centrato su un mistero da scoprire che è racchiuso in Alice. Nella seconda parte del romanzo decolla in modo dirompente il noir: gli accadimenti, le rivelazioni, i caratteri spiccano per crudeltà, ed è proprio in questo processo di svelamento che la storia prende il volo portando il lettore in un ruolo attivo di costruttore di senso continuamente smentito dai colpi di scena che la storia presenta mantenendo la coerenza.

Lo stile narrativo è molto incisivo: la penna di Alessandro Pasquinucci alterna un punto di vista distante e oggettivo che lascia spazio a passaggi più intimisti e soggettivi, come una telecamera che gioca con i punti di vista di chi muove la trama e di chi la legge.

L’ambientazione ha un ruolo preminente: l’isola d’Elba narrata in “Alive” è un approdo, un luogo di avventure e scoperte, di esplorazioni emotive e geografiche, è il luogo del terrore con dei lati oscuri e una natura a tratti terrificante in piena sintonia con le caratteristiche della vicenda.

Altro punto di contatto con “Hypno” è il ruolo delle tecnologie digitali: se nella precedente opera viene focalizzata l’importanza della realtà virtuale nelle relazioni fra adolescenti e negli scenari più ampi di governance, qui Alessandro valorizza l’incidenza di questi mezzi nell’area più intima delle persone con metodi e conseguenze estreme.

La lettura di “Alive” suscita quindi spunti interessanti di riflessione, ci regala una finestra avvincente sul mondo adolescente talvolta molto scomodo, regala un tempo di lettura piacevole, destabilizzante e intelligente.

Il libro in una frase

“Non la posso vedere, certo. Non la posso toccare, ma la sento lo stesso vicina e, anche se la realtà torna.

Erika Pucci

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