“Nessuna come lei” Sara de Simone, 2023, Neri e Pozza

«Entrambe mettevano la letteratura al primo posto. E questa non era un’affinità come un’altra: era tutto. Era come essere partecipi di un rito segreto, come camminare sulle stesse zolle di terra incandescente, dove nessun altro osava avventurarsi».

L’ultimo libro di Sara de Simone traccia il rapporto tra Katherine Mansfield e Virginia Woolf, soffermandosi sui tratti caratterizzanti questa importante amicizia.

Il testo è molto scorrevole e ben documentato: pur seguendo un’ ordine cronologico dal 1917 al 1941, la narrazione riesce a approfondire le personalità delle due donne, il rapporto complesso che le legava, l’atmosfera degli anni che fanno da sfondo alla dinamica relazionale. 

Accomunate da un grande amore per la scrittura, entrambe  vivono con fervore e sperimentazione la ricerca artistica che le porterà al confronto con altri autori del loro tempo, come Eliot e Lawrence, cercando una propria strada all’interno del modernismo. Pur differenti per provenienza, stato sociale e personalità, si trovano a fronteggiare con forza sia l’amore per la letteratura sia la malattia, la tisi per Katherine, la malattia mentale per Virginia.

Il libro si basa sui diari e le lettere delle due autrici, a cui si sommano i contributi di conoscenti e amici.

Il confronto tra le due donne non si interrompe con la morte prematura di Mansfield: idealmente la Woolf continua il dialogo immaginario con lei, come in uno specchio intimo e assimilato nella propria personalità.

 Ne esce un’opera letteraria molto accattivante, capace di incuriosire il lettore esperto ma anche quello neofita nella produzione artistica di Mansfield e Woolf. 

Resta insondabile il mistero che è alla base di questa straordinaria amicizia.

All’approfondita indagine di Sara de Simone si deve il pregio di aver riportato a galla il rapporto tra le due autrici, troppo spesso vincolato dal denominatore della competizione. 

Un testo scritto con uno stile capace di tenere costante l’attenzione del lettore, un’opera molto originale e attuale, soprattutto nel delineare la difficoltà di affermarsi come autrici indipendenti e nel tessere un’amicizia profonda e arricchente oltre le differenze.

“Si erano trovate strane a vicenda: Virginia sosteneva che Katherine fosse un tipo strano; Katherine che Virginia avesse una strana qualità della mente. E per strano s’intende singolare, insolito, non familiare. Per ciò stesso molto attraente.”

Erika Pucci

Erika Pucci

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