La coda delle lucertole

La coda delle lucertole (Alice Cervia, Augh! edizioni)

Il libro

“La coda delle lucertole” è il libro di esordio della Castelnovese Alice Cervia.

Nato come un racconto lungo, è divenuto un romanzo in cui predomina la protagonista, Vincenzina Montefiori.

La giovane studentessa universitaria, per sbarcare il lunario, conduce ricerche genealogiche commissionatole da diverse persone. Ha così l’opportunità di conoscere diversi personaggi e trascorrere tempo nei cimiteri, portando avanti le sue particolari ricerche. Il suo vicino di casa, Ruben, sostiene di essere un cacciatore di anime andate nell’ al di là ed è in una sorta di confine tra i mondi che i loro destini si intrecciano. Infatti, su invito di Ruben, Vincenzina si troverà a indagare su un clochard deceduto nel 1997, per poter così rintracciare la sua famiglia. Fra sorprese e bugie, l’indagine conduce addirittura nell’800  e intorno a una misterioso lanternista parigino.

Note al margine

Il libro è un racconto lungo ben disposto e che spicca per la vividezza narrativa e il linguaggio netto e ben calibrato.

La storia di Alice Cervia “La coda delle lucertole” credo sia un buon esordio per le qualità stilistiche che la contraddistinguono. Interessante è la tipologia testuale che oscilla tra il weird e il fantasy, portando il lettore sulla soglia tra reale e irreale, denso di connotazioni e ispirazioni.

Suggestiva l’ambientazione cimiteriale che per la protagonista sono luoghi di inizio e non di fine.

La vicenda di Vincenzina e di Ruben incuriosisce, spiazzando talvolta il lettore su un genere talvolta sfuggente ma che ha una buona identità autoriale protesa verso la costruzione di personaggi e storie quasi gotiche, a tratti bizzarre.

“La coda delle lucertole” è una prova narrativa interessante che spicca per originalità e accuratezza.

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