LA BAMBOLA DAGLI OCCHI DI CRISTALLO (B. BARALDI, GIUNTI 2024)

Il libro

Barbara Baraldi è tornata a lavorare su uno dei suoi romanzi più apprezzati e importanti “La bambola dagli occhi di cristallo”. Era il 2008 quando il romanzo vide la luce e ebbe subito un grande successo di critica e di pubblico, lo stesso Carlotto lo definì “un noir gotico”.

Con questa opera Barbara Baraldi ha iniziato a ritagliarsi un ruolo importante e unico nel romanzo di genere e a affermarsi come una delle voci più significative e attente della letteratura contemporanea.

La storia si svolge a Bologna, una Bologna piena di richiami geografici e storici che favoriscono l’immersione del lettore nel contesto in cui le vicende si sviluppano.

Al centro della narrazione troviamo tre donne: Viola, trasferitasi dal Sud per amore e relegata in una vita di soprusi e violenze e dotata del potere immaginifico dei sogni premonitori. Eva, conturbante e grintosa che persegue con tenacia le ambizioni lavorative. E, infine, Giulia, sua amica benestante e viziata abbastanza conflittuale nella relazione con Eva, oscillando dalla stima all’invidia in modo ossessivo.

Bologna è pervasa da una serie di omicidi in cui le vittime sono maschi: l’ispettore Marconi, dal passato incerto e doloroso, direziona le indagini verso una serial killer le cui sembianze ricordano le classiche dark lady dei film in bianco e nero anni Cinquanta.

In un ritmo incessante dove urgenze sociali e malavita, storie di persone e inchieste incalzanti si intrecciano con la morbosità della stampa e gli affreschi giovanili di una Bologna underground, alla fine si arriverà alla cattura della Killer dai tacchi a spillo?              

Note al margine

Barbara Baraldi si conferma una grande maestra del noir: la narrazione, precisa e verosimile, riesce a catturare l’attenzione del lettore e portarlo nel mare conturbante della trama dove tante vicende personali dei personaggi si intersecano con la storia principale.

I personaggi sono tutti memorabili: sono imperfetti, splendidamente umani, ognuno archetipo di un aspetto della società che si muove in una città ricca di esuberanze, oscurità e fascinazioni come Bologna.

In questa rielaborazione l’autrice ha sviluppato, rispetto alle precedenti edizioni, alcune linee narrative che lasciano molta curiosità sul lettore: la vita di Viola e di Eva, i loro passati, così come gli antefatti riguardanti Marconi. Ogni personaggio fa i conti con i propri buchi neri, senza riuscire tuttavia ad afferrarli in modo decisivo.

Sebbene la storia abbia una sua conclusione, resta il desiderio di ritrovare i personaggi di questo romanzo in altre storie perché veramente delineati e portati al lettore con grande passione e coinvolgimento.

L’autrice ha iniziato a lavorare sull’opera nel 2005, quando Bologna, come racconta nella nota finale, altra perla del libro, era disseminata di violenze sulle donne ad opera di predatori di vario tipo.

La riflessione che ci porta a fare il libro della scrittrice emiliana, a quasi 20 anni da tutto ciò, è come sia possibile che la questione della violenza sessuale e dei femminicidi sia ancora purtroppo così attuale e stringente.

Questo è un aspetto importante che Barbara Baraldi ha saputo affrontare senza sconti e, al contempo, con molta delicatezza in un contesto narrativo forte e ben strutturato le cui atmosfere, fin dal titolo, richiamano capolavori di Dario Argento. In questo l’autrice dimostra una grande maturità mettendo le strategie del noir al servizio di un romanzo incalzante che trasmette proprio nel non visto quel tocco di angoscia che lo rende ancora più accattivante, un’angoscia mai estetica o fine a se stessa ma ben circostanziata nei fatti.

Un grande ritorno a una storia che ancora chiede di essere ascoltata e che di certo ha molto da dire nei nostri giorni.

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