La scelta di realizzare un corteo silenzioso a Viareggio ha dato i suoi frutti , ha dimostrato in modo inequivocabile che molte persone , più di 600 uomini e donne più o meno giovani, hanno ritenuto necessario manifestare la loro costernazione, indignazione e ripugnanza rispetto all’uccisione di un uomo -marocchino, algerino, italiano, inglese non importa- , avvenuta per il furto di una borsetta . Oltre che nel forum della pace ,di cui facciamo parte costituente ,abbiamo ritenuto necessario, come casa delle donne, discuterne al nostro interno . Non è stato indifferente prendere atto che l’autrice di tanta violenza sia stata una donna, dato che, invece, constatiamo tutti i giorni la violenza maschile sulle donne . Quando però abbiamo letto sui social certi messaggi come
“Sei da ammirare come donna poi contro questi tipi “ abbiamo ritenuto importante fare delle precisazioni . Non è facile dire qualcosa di sensato sia in riferimento alla tragedia di una morte insensata sia nei riguardi di commenti così crudeli . Nonostante il numero elevato di donne che subiscono violenza da parte maschile ( Istat –quasi 7 milioni di donne italiane ,una su tre) – non abbiamo mai pensato che le donne siano immuni da essere, loro stesse, possibili autrici di violenza . Abbiamo ricevuto nel tempo insulti ,minacce, molestie da autori di violenza, regolarmente segnalati alle forze dell’ordine , ma non ci è mai capitato di ricevere commenti da parte di uomini che dichiarassero il loro apprezzamento per i violenti in episodi precisi. Anzi c’è una sorta di gara a sottrarsi da questa considerazione –io non sono violento- Siamo così rimaste veramente sconcertate per gli apprezzamenti da parte di donne .
Resta da dire comunque che i sentimenti che rimangono sono di tristezza e di angoscia nel constatare quanto sia diffuso il dis -valore per la vita a partire dalle guerre fino agli episodi singoli. Sentimenti però che non possono rendere ancora più confuso e buio il tempo che viviamo. Ci sentiamo invece chiamate ad operare per stemperare l’odio e ritrovare la voglia di stare insieme , di riconoscerci come esseri umani, dando valore alla nostra differenza sessuale . Proprio per questo non possiamo pensare o far pensare che tutto sia uguale . Abbiamo prima di tutto noi la responsabilità di proteggere la vita nostra e altrui. Purtroppo in questo caso si è scelto di uccidere per il furto di una borsetta . Si capisce che non vi è proporzione ma , se rifiutiamo l’idea di un raptus che oscura la mente –invocato come giustificazione – per i numerosi assassini di donne, la stessa cosa ci sentiamo di dire anche per questo caso. Con tutta la PIETAS necessaria perché una vita è scomparsa e l’altra avrà difficolta ad essere vissuta .

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