VIAREGGIO. Pubblichiamo, integrale, la lettera di appello al voto di Giuseppe Dati, candidato alla segreteria del Pd Versilia, il più votato al primo turno di primarie.
“Cari democratici,
alcuni di voi mi hanno chiesto di candidarmi alla segreteria del PD della Versilia. Ci ho riflettuto un po’, perché da qualche anno seguo la politica più da spettatore che da protagonista e, oltre alla famiglia e al lavoro, il tempo me lo prendono anche l’amore per gli animali, la passione per la fotografia e la pesca.
Alla fine ho pensato che se il nostro bellissimo Paese è così mal ridotto, dal punto di vista economico, sociale, e anche morale, forse è perché ciascuno di noi non ha fatto fino in fondo tutto quel che poteva. Quindi questa richiesta di candidarmi l’ho sentita come un richiamo all’impegno. Può sembrare retorico e anche stucchevole, ma alla mente mi è venuto il motto di Roosevelt, fai quello che puoi, con quello che hai, là dove sei, e l’insegnamento di Enrico Berlinguer che, colto da un ictus mortale a Padova mentre teneva un comizio, con le ultimissime forze ci incitò a non abbandonare mai a sé stesso il partito (quello in cui allora militavo, uno dei progenitori del nostro PD). Mi sono sentito in dovere di accettare la candidatura ponendo una sola condizione: che fosse una candidatura che si rivolgesse apertamente a tutte le aree del partito, senza preclusioni settarie, che non fanno parte del mio bagaglio culturale, ed essere libero di candidare nella mia lista persone di tutti gli orientamenti interni.
Vorrei anche che questo congresso non si risolvesse in una semplice conta, ma fosse un momento di confronto sulle idee. Ho quindi preso molto sul serio la previsione regolamentare che impone ai candidati di presentare un documento politico, alla cui stesura mi sono impegnato, con l’ambizione di mettere per scritto, in modo molto chiaro, le mie idee. Lo invio in allegato, sperando che sia utile al confronto politico versiliese.
Intendo qui segnalare solo tre punti centrali del documento.
Il primo. Abbiamo un’occasione storica: governiamo tutti i Comuni della Versilia e l’Unione dei Comuni. Un’occasione imperdibile per fare politiche versiliesi unitarie e quindi forti, così da poter ottenere per i nostri cittadini quello di cui il nostro territorio ha bisogno. Il PD versiliese può diventare lo strumento di elaborazione delle politiche su temi decisivi come sanità, rifiuti, ambiente, trasporti, infrastrutture, turismo, la stessa valorizzazione del porto di Viareggio, l’uso del territorio concepito come un comprensorio. Con un occhio al fatto che la Versilia, se unita, può attrarre investimenti regionali e nazionali e avere il “peso” che le compete; se divisa, come spesso è stata in passato, finisce per subire le scelte fatte altrove.
Il secondo. Voglio lavorare a far crescere un nuovo gruppo dirigente del partito. Lo so, è una frase che dicono tutti. Io però dico come: non voglio più coinvolgere nominalmente le persone in organismi pletorici, privi di effettivo peso decisionale, che ripropongono stanchi rituali e che sono funzionali a che, di fatto, le scelte vere si facciano altrove. Voglio invece che il partito torni a assumersi la responsabilità politica di fare le scelte in organismi che davvero siano dirigenti, e coinvolgere in questi anche i giovani migliori, le persone che non hanno mai avuto spazio e lo meritano, chi si avvicina al PD e ha voglia e passione per impegnarsi.
Il terzo. Voglio un partito in cui le strutture sul territorio tornino a fare politica esprimendo indirizzi politici chiari sui temi che riguardano la vita dei cittadini. Molti cittadini ormai disprezzano apertamente i partiti; questo sta diventando un pericolo per la stessa democrazia. Essere iscritti al PD non può significare soltanto essere chiamati, di quando in quando, a partecipare a qualche conta interna. Bisogna aumentare il numero degli iscritti e restituire senso all’iscrizione, sia riaprendo nel partito la discussione politica, sui temi nazionali come su quelli locali, sia attraverso forme di consultazione degli iscritti su alcune scelte concrete, che riguardano la vita dei cittadini, che il partito deve compiere. Senza dimenticare il coinvolgimento degli elettori che, pur non esprimendo attraverso la tessera una forma di appartenenza, sono pronti a portare la loro opinione, esperienza e partecipazione. Voglio quindi un partito strutturato e, allo stesso tempo, aperto.
Se pensi che io sia la persona adatta a svolgere il ruolo di segretario versiliese del Partito Democratico, vota la lista”