(foto Marco Pomella)

Sanità, dal Consiglio della Toscana via libera alla mozione sui rischi per le protesi di cobalto

FIRENZE. “Ogni paziente che ha avuto un trapianto all’anca deve essere informato sulla tipologia di protesi che è stata usata, sui rischi cui va incontro, e sull’eventualità di un ulteriore operazione”: è quanto chiede una mozione presentata da Marina Staccioli (Fratelli d’Italia), votata all’unanimità dal Consiglio regionale, in merito alle protesi al cobalto.

Il testo ripercorre dieci anni di casi (dal 2001 al 2011) nel corso dei quali sono stati effettuati 12826 interventi per un totale di 13 mila 600 impianti di protesi all’anca. “Di questi – si legge nella mozione – 808 erano di tipo Asr commercializzato da DePuy, ritirato dal commercio a causa di un anomalo deterioramento che provocava la dispersione di cobalto nel sangue”, solo 60 sono stati avvisati e operati di nuovo.

Secondo l’aggiornamento dei dati derivanti dal monitoraggio della Regione, il “numero degli espianti e delle sostituzioni delle protesi è in aumento”, così come sono in crescita gli “interventi di espianto di protesi ‘metallo su metallo’ di marca diversa da DePuy”. Dati che, per Staccioli, “confermano l’alta preoccupazione per lo stato di salute dei cittadini coinvolti”.

Il Consiglio regionale ha invece respinto due altre mozioni presentate dal gruppo Fratelli d’Italia. Una riguardava il trasferimento del distretto sanitario di Forte dei Marmi, l’altra riferita alla necessità di realizzare la terza vasca di depurazione dell’impianto di Querceta.

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