foto Marco Pomella

“Da più di un anno il Cecco Rivolta attende una sede dal Comune”

CAMAIORE. “La mancanza di attenzione che l’Amministrazione Del Dotto riserva al nostro territorio è ormai diventata una consuetudine; purtroppo nulla sfugge all’immobilismo di questa Giunta, che ignora anche gli aspetti più delicati legati al sociale e a servizi importanti per tante famiglie di Camaiore. Un esempio purtroppo emblematico è la sede del centro ricreativo Cecco Rivolta in via Vittorio Emanuele, chiusa dopo i problemi di rigonfiamento alla pavimentazione. I tempi biblici dell’Amministrazione hanno colpito ancora: a oltre 1 anno e 4 mesi, infatti, i bimbi sono ancora “erranti”, senza uno spazio definitivo”.

Lo scrive il capogruppo UDC a Camaiore Pier Francesco Pardini. “All’inizio il centro si sarebbe dovuto spostare in via della Fossetta, ma l’Amministrazione non riuscì a chiudere l’accordo con la proprietà; il “Cecco Rivolta” non è stato chiuso quindi solo grazie alla disponibilità della parrocchia e di Don Damiano, che ha ospitato e continua a ospitare i bambini presso il “Colosseo”, in una situazione che doveva essere provvisoria. Ma a oggi non ci sono soluzioni a breve termine; mi sono infatti informato presso le sedi competenti e ho appreso che non è stata ancora bandita la gara per la ristrutturazione e la messa a norma della sede originaria in via Vittorio Emanuele. I tempi quindi si allungheranno ulteriormente e ancora una volta l’Amministrazione latita.
Siamo ormai abituati ai ritardi e alle dimenticanze di Del Dotto, come l’erba alta a primavera inoltrata e i tanti problemi che i cittadini riscontrano ogni giorno sul territorio, ma certe situazioni sono inammissibili; l’Amministrazione non soltanto fa pochi interventi, ma non è neppure in grado di stabilire le priorità tra le varie problematiche”.

“È necessario – conclude Pardini – trovare al più presto la location adeguata e definitiva per i bambini del centro Cecco Rivolta; mi auguro quindi che Del Dotto dia una risposta certa in tempi brevi alle tante famiglie coinvolte”.

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