Pierini: “Il Viareggio dovrà avere fame. Un onore allenare la squadra della mia città”

VIAREGGIO. L’orgoglio di allenare la squadra della città in cui è nato Alessandro Pierini lo trasmette senza ostentarlo. Il Camaiore voleva riconfermarlo, ma la telefonata di Sergio Carnesalini ha fatto saltare il banco. “Lascio a malincuore una società con cui ho lavorato bene e che per questo ringrazio, ho pensato a fondo prima di decidere, ma non potevo rifiutare il Viareggio”.

Difensore rimasto nel cuore dei tifosi di Fiorentina e Udinese per il suo impegno, ha cominciato il percorso da allenatore in Spagna, al Córdoba, dove il modo di pensare e vivere il calcio è molto diverso. Là il pallone è un amico, non una minaccia. La ricerca costante del bel gioco come mezzo per raggiungere un fine, la vittoria. “Un’esperienza da cui ho tratto molti insegnamenti che cerco di applicare anche qui in Italia – dice Pierini -, io voglio che la mia squadra abbia intensità, fame e vada sempre a recuperare il pallone, quando non ce l’ha. Da tutti gli allenatori che ho avuto da calciatore ho imparato qualcosa, uno su tutti Zaccheroni”.

Giovane, determinato e con le idee chiare, Pierini non si mostra affatto spaventato dalla prospettiva di cimentarsi – per la prima volta – con la Serie D. “Questo è uno stimolo, sono pronto ad adattarmi a questo nuovo campionato e a mettere in pratica le mie conoscenze. L’obiettivo è disputare una stagione positiva, fare in modo che si parli bene del Viareggio”.

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