VIAREGGIO. Solo i sindacati dei lavoratori pubblici rompono il silenzio su un fatto grave, l’aggressione di un agente da parte di una folla inferocita. Dopo il comunicato del Rsu del Comune di Viareggio, anche la Cisl Federazione Provinciale Polizia Locale interviene sull’aggressione ai tre vigili urbani e il successivo assalto al comando dei vigili urbani compiuto lunedì mattina da una cinquantina di residenti delle case popolari del Varignano.

Il sindacato, per bocca del suo portavoce Massimo Petrucci, Capitano di P.M. nel Comune di Camaiore, condanna la violenza compiuta contro gli agenti e gli ufficiali aggrediti, ed esprime “piena solidarietà nei confronti dei colleghi”. Ma la Cisl coglie l’occasione per sottolineare “la necessità di una nuova legge Quadro per la Polizia Municipale, che disciplini compiti e tutele giuridiche al pari delle altre forze dell’ordine”. Il ragionamento della Cisl è semplice: visto che la Polizia Municipale si trova sempre più spesso a fronteggiare situazioni che non spetterebbe a lei gestire, vorrebbe almeno essere dotata di strumenti adeguati per affrontare contesti impegnativi. In concreto la sigla sindacale chiede una nuova sede per il comando di Viareggio che rispetti le normative e preveda una cella di sicurezza. Una richiesta che “risolverebbe la penosa condizione di lavoro a cui sono costretti i colleghi di Viareggio”. Queste richieste sono rivolte alla politica, la stessa politica che non ha né condannato, né emesso un comunicato di solidarietà ai vigili aggrediti.

Intanto sul fronte delle indagini gli inquirenti continuano a lavorare per identificare le cinquanta persone che, a vario titolo, hanno aggredito a calci e pugni i tre vigili che lunedì mattina hanno accompagnato il funzionario dell’Erp incaricato di effettuare controlli nell’appartamento di via Belluomini, occupato abusivamente dal defunto Massimo D’Andrea. Le stesse persone che sono partite all’assalto del comando di piazza San Francesco dove hanno ferito un quarto agente. Violenze, lesioni e minacce a pubblico ufficiale, danneggiamenti e interruzione di pubblico servizio. Questi i reati ipotizzati.

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