FORTE DEI MARMI. Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia. In questa puntata ci accompagnano alla scoperta di una storica frazione di Forte dei Marmi, Caranna…

Caranna la frazione storica di Forte dei Marmi

Che i primi abitanti di Forte dei Marmi si siano insediati nella zona detta Caranna è ormai cosa nota: qui viene costruito un oratorio dedicato a S. Jacopo, Filippo ed Ermete (o Elmo) attorno alla quale si sviluppa una comunità, come si evince da chiesina carannauna presunta lapide citata dal Santini datata 1605 murata nella facciata dell’oratorio.

  Nel 1688 monsignor Spinola, vescovo di Sarzana, riconosce ufficialmente la Confraternita di S.Elmo la cui vita è regolata da uno statuto composto da 24 capitoli e basata su principi democratici e di aiuto reciproco.

Tali vicende sono riportate in diversi libri e assodata è la nascita della zona attorno al 1600, per questo ho trovato interessante l’aver rinvenuto in un libro dei conti dell’Archivio Comunale di Pietrasanta la vendita di un terreno “lungo la via di Vaiana in zona detta Caranna” nel 1518, quindi cinque anni dopo la nascita della Versilia Storica. Fatto che dimostra come il popolamento della zona fosse di quasi di quasi 100 carannaanni antecedente alla data del 1605.

Piante risalenti alla metà del Seicento mostrano l’oratorio circondato da alcune casupole e con sicurezza si può ipotizzare che quest’ultimo sorgesse dove oggi si trova la marginetta di via Sant’Elme angolo via della Barbiera.

 

 Osservando con attenzione le carte antiche vediamo che la via di Vaiana passava accanto marginetta al posto del vecchio oratorio carannaall’oratorio, assumendo per questo il nome di via di S. Elmo (oggi Sant’Elme). Delimitava il piccolo centro la via della Barbiera (ancora oggi esistente) che scorreva parallela al mare e al di sotto di questa una macchia di lecci e poi paludi.

L’oratorio è attivo fino al 1720 segue poi un periodo di abbandono. Si inizia a sentire la necessità di avere un luogo consacrato in una zona più centrale (“sulla spiaggia di marina il luogo detto a Marmi”) ad uso dei soldati della dogana, dei magazzinieri della magona, di marinai e lavoratori di passaggio. Finalmente nel 1777 nasce una piccola chiesina attigua al Magazzino del ferro, lungo la via di Michelangelo (oggi via Provinciale)  costruita col materiale edilizio derivante dalla demolizione del vecchio oratorio carannino. Determinante è stata la supplica rivolta al granduca dall’arciprete di Vallecchia Francesco Polini, come attesta una lapide in marmo che ancora si trova sulla facciata della chiesina.

L’edificio è piccolo, appena 43 metri quadri, Giovanni Pietro Rossetti è il primo cappellano. Interessante è il resoconto che  don Luigi Carducci, rettore della chiesa di Querceta, fa alla prima metà dell’Ottocento:

La seconda chiesa succursale è in vicinanza del Forte dei Marmi sul mare, ove è una borgata assai popolosa; è ben piccola, ha le pareti in pietra con incrostatura e imbiancatura, con volta reale e con un solo altare sotto il titolo di Sant’Ermete martire; la sua festa si celebra il 28 agosto” (Franco Buselli, “Il Forte dei Marmi”).

Quindi Caranna è all’origine del Forte, e anche l’hockey, principale sport cittadino, nasce in questa frazione. Oggi, grazie all’idea di Alessandro Carducci, i tifosi esprimono con le maglie l’orgoglio e la consapevolezza delle loro origini. 

Per saperne di più sul Magazzino del ferro: http://galateaversilia.wordpress.com/2013/08/26/michelangelo-allorigine-del-forte-marmi-ma-non-solo/

Tessa Nardini

 

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