LUCCA. Il valore delle esportazioni della provincia di Lucca ha superato i 2.600 milioni di euro, con un incremento del +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2013: questo è quanto è emerso dalla rilevazione sull’andamento del commercio estero nella provincia di Lucca nel periodo gennaio-settembre 2014.
La crescita evidenziata appare superiore sia a quella media regionale (+2,0%) che all’andamento nazionale (+1,4%). Tuttavia, prendendo in esame il valore dell’export al netto dei metalli preziosi (che presentano prezzi in costante contrazione) Lucca fa segnare un +2,8%, mentre la Toscana balza al +4,6% e l’Italia al +1,9%. Gli andamenti territoriali appaiono diversificati, con lievi diminuzioni per le sole Pisa e Prato, mentre l’andamento negativo di Arezzo risente delle dinamiche di prezzo dei metalli preziosi. La forte crescita di Massa Carrara è dovuta alla contabilizzazione di importanti commesse meccaniche, al netto delle quali l’andamento risulta invece stagnante.
Le importazioni provinciali segnano invece una crescita del +6,8%, passando a quota 1.360 milioni di euro nel corso del periodo, con un andamento di segno opposto rispetto a quelli regionale (-6,6%) e nazionale (-1,9%).

L’incremento delle esportazioni provinciali registrato nel corso dei primi nove mesi dell’anno è legato all’andamento positivo di alcuni dei principali settori produttivi: il cartario (+3,1%), primo settore provinciale per valore esportato (609 milioni di euro nel periodo), cresce grazie alle vendite sui mercati esteri di articoli in carta e cartone (+5,2%), quasi interamente verso paesi europei, mentre per pasta da carta, carta e cartone l’andamento è stazionario (+0,3%); sorprende positivamente il risultato della cantieristica (449 milioni di euro e +7,8%) determinato probabilmente da consegne di nuovi natanti nel periodo; in aumento invece le vendite all’estero della meccanica (+2,6%), con le macchine per impieghi speciali in ripresa (+6,1%).
Lieve ripresa anche per il comparto alimentare, che cresce del +1,8% con le esportazioni di olio di oliva, di semi ecc. che segnano un -0,5%, e per le vendite di materiale elettrico e meccanica di precisione (+3,9%).
Fra i settori che pesano meno sul totale export provinciale, in aumento le vendite del tessile e abbigliamento (+11,3%) grazie soprattutto agli articoli di abbigliamento, e della gomma e plastica in decisa espansione (+14,8%).
Dopo aver analizzato i settori in crescita sui mercati esteri, troviamo in lieve diminuzione le vendite all’estero del cuoio e calzature (-0,4%), con le calzature che pur evidenziando un calo poco più accentuato (-2%) restano il quarto settore per valore esportato con oltre 205 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno.
Più consistenti le contrazioni rilevate per l’industria metallurgica (-3,9%), con il valore delle vendite all’estero di rame ed altri metalli in diminuzione (-6,0%), per l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte che cede il -7,2% rispetto al 2013 (di cui il lapideo -7,4%), e per la chimica (-9,6%) con particolare riferimento alla farmaceutica (-10,8%).
Guardando alle aree di destinazione, cresce l’export verso tutte le principali aree geografiche: l’Europa segna un +3,7%, trainata dai paesi non UE (+30,6%; UE28 +0,5%); l’America Settentrionale registra un +13,5% mentre quella Centro-Meridionale cresce del +2%. In calo invece le vendite verso Asia, Africa, Oceania e altri territori.

Il positivo risultato delle importazioni provinciali (+6,8%) è determinato in larga parte dal dato relativo all’industria cantieristica, che ha visto crescere gli acquisti dall’estero di oltre 60 milioni di euro nel periodo, per operazioni non direttamente inerenti la fabbricazione di nuovi natanti.
Gli unici settori in contrazione sono il cartario e l’industria lapidea; il cartario, primo settore per valore importato (oltre 450 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno) fa segnare una contrazione del -8,4% per il calo degli acquisti all’estero di pasta da carta, carta e cartone, probabilmente indirizzati verso la lavorazione per il mercato interno. Il lapideo vede invece una contrazione più evidente (-31%), anche se riferita a valori notevolmente inferiori (4,7 milioni di euro).
I prodotti alimentari e del tabacco risultano stabili, ma con un accentuato aumento di acquisti dall’estero di olio.
Crescono a ritmo sostenuto gli acquisti dell’industria chimica (+9,3%), secondo settore per valore importato con 185 milioni di euro, e della meccanica (+29,3%). All’interno del sistema moda gli acquisti del tessile e abbigliamento incrementano del +16,1%, mentre per l’industria del cuoio e delle calzature si limitano ad un +2,9%. A fronte di un aumento del +7,7% dell’import dell’industria metallurgica si registra una crescita delle importazioni di rame ed altri minerali del +29,2%, dovuto probabilmente anche a politiche di approvvigionamento delle materie prime sui mercati internazionali attuate dalle imprese del settore.
In crescita anche gli acquisti all’estero per la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (+13,1%, 40 milioni di euro) e per i prodotti agricoli, della caccia e della pesca (35 milioni di euro) che raddoppiano quasi le importazioni del 2013. Più contenuta infine la crescita della gomma e plastica (+5,7%), risultato positivo conseguito soprattutto grazie al settore della plastica.
In relazione alla provenienza geografica degli acquisti effettuati all’estero dalle imprese lucchesi si registra una crescita rispetto a tutte le macro-aree, con le sole eccezioni di America Settentrionale, Africa e Oceania.

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