VIAREGGIO. “La sceneggiata andata in onda l’altra sera in consiglio comunale e che ha avuto come protagonisti “isso” – il consigliere Peralta -, “essa” – la consigliera Tozzi – e “o’malamente” – l’ex presidente Spadaccini – ha fotografato perfettamente le penosa situazione politico-istituzionale in cui versa Viareggio.” Cita la tradizionale sceneggiata napoletana Gian-Carlo Iannella di Vivere Viareggio per dire la sua su quanto accaduto in consiglio comunale con il rinnovo della fiducia alla giunta Lunardini.

“Mentre il sindaco ha confermato la propria totale mancanza di dignità politica, i consiglieri di maggioranza si sono segnalati per la loro tremenda,incredibile pochezza culturale e politica. Nessuna sorpresa, sia chiaro.

“Vorrei porre, invece, l’accento su alcuni dati politici emersi:

“Il primo: la totale, e per noi di Vivere Viareggio assolutamente prevedibile, inaffidabilità di quei consiglieri, vedi Bolognesi, Di Santo e Puccinelli, nei quali alcune forze politiche – e mi riferisco a Fli-Api, ma penso anche il Pd – hanno inutilmente tentato di suscitare uno scatto di dignità istituzionale.

“Come sia stato possibile sperare che ciò accadesse, per noi resta un mistero. Ognuno di loro aveva, e lo ha dimostrato, un interesse personale a far proseguire l’agonia di questa giunta e di questa città: chi, vedi Bolognesi, per creare un nuovo spazio di intervento per sé e per il senatore Baldini nel contesto di una lotta politica fratricida all’interno del Pdl; chi, vedi Di Santo, nella speranza di raccattare un incarico accettando di diventare uno zimbello; chi, vedi Puccinelli, perché glielo aveva detto la mamma al telefono e perché voleva farsi due passi a Roma spesato di tutto.

“Deve essere chiaro che con queste persone, e con le forze politiche che essi rappresentano, non potrà né dovrà mai esserci per il nostro movimento alcun progetto di alleanza.

“Il secondo: la tentata beatificazione dell’Udc e del suo massimo esponente locale Paolo Spadaccini. Quest’ultimo, senza alcun dubbio ed agevolmente superiore rispetto alla peracottagine del resto della maggioranza, ha, finalmente, deciso di sganciarsi dal carro degli ex vincitori.

“Tuttavia sarebbe un gravissimo errore politico dimenticare che proprio l’Udc, attraverso Spadaccini, ha tenuto vivo il sindaco e la maggioranza che ora critica così aspramente proprio mentre, con il suo voto determinante, avrebbe potuto mandarla a casa già mesi fa.

“Né bisogna trascurare il fatto che per quattro anni consecutivi l’ex presidente Spadaccini ha formalmente, ed ufficialmente, avallato tutte le decisioni di questa giunta. Ed è proprio il richiamo alla democristianità rivendicato con orgoglio da Spadaccini stesso che deve far riflettere sulla circostanza che lo stacco della spina sia avvenuto,te pensa, proprio quando la barca stava affondando, le fondazioni erano state distrutte, il percorso amministrativo è quasi al temine.

“Con tutto il rispetto per l’Udc e per l’ingegner Spadaccini ritengo che, se veramente la città vuole che si cambi registro, occorre oggi più che mai chiudere definitivamente le porte a questo modo ambiguo e machiavellico di fare politica.

“Il terzo: la resurrezione della Dc nella persona di Ginetto Sugliano, rappresentato dal coraggiosissimo Di Santo. Come dire: Lunardini si è salvato sempre grazie ad un democristiano. Prima Spadaccini, poi Di Santo.

“Non è una cosa di cui andare orgogliosi ma per la quale occorrerebbe,a mio parere, un po’ più di pudore nel cercare di reinventarsi come salvatori della patria.”

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