CAMAIORE. “Sulla questione Imu il nostro Comune sarà estremamente attento a tutelare i diritti più che l’interesse del Governo che vuol fare cassa”. Così Del Dotto, candidato Sindaco del centrosinistra, torna alla carica in campagna elettorale. In vista del ballottaggio tra due domeniche, il centrosinistra punta sui programmi.

“Abbiamo bisogno di garantire davvero – scrive Del Dotto – che questa nuova tassa non mortifichi chi in questo momento sta dando la pagnotta ai padri di famiglia e ai giovani. Quando dico questo, penso al fatto che la nostra amministrazione non fa cassa su chi lavora e chi produce, dando lavoro (con ciò intendendo la buona e regolare occupazione). Un esempio su tutti – prosegue Del Dotto – le strutture alberghiere: l’Imu del governo Monti rischia di diventare imposta fatale per molti e, dunque, diventa un costo d’esercizio che va mantenuto più basso che si può”.

Ecco quindi il programma che salta in primo piano. “Com’è scritto nel programma di amministrazione – scrive il candidato di centrosinistra – noi non vogliamo far chiudere gli alberghi, anzi: intanto, dobbiamo far sì che chi oggi ne ha uno, sia in condizioni di poter continuare a esercitarlo. Soprattutto, non vogliamo che l’impresa ricettiva (e a questo punto, parlo di alberghi e di tutte le imprese del settore turistico-ricettivo-ricreativo) che alimenta un’importante quota di indotto (ingrossi di alimentari e bevande, ristorazione, lavanderie, artigianato edilizio, imprese di pulizia, oltre a camerieri, cuochi etc.), venga vessata dal prelievo fiscale di Monti”.

“Stesso ragionamento – aggiunge Del Dotto – vale per l’impresa agricola e per le sue strutture: il sindaco del prossimo quinquennio ha come primo compito quello di lavorare per far chiarire, una volta per tutte, la normativa regionale sulle serre. Per non parlare dell’impresa artigiana o di piccola industria, che esiste e opera sul nostro territorio: le eccellenze di questo settore, del quale la politica troppo spesso si dimentica, devono trovarsi di fronte un Sindaco e una amministrazione pronti a tutelare i diritti di chi lavora, il che si traduce nel non far cassa a spese dei bilanci e delle spalle di chi crea opportunità e occasioni di lavoro e tutela a pieno i diritti dei lavoratori”.

“Insomma – conclude Alessandro Del Dotto – la fiscalità non è strumento di cassa a spese della città, ma di sviluppo, che premia chi produce e da lavoro e colpisce i privilegi e le posizioni di rendita: per questo sono pronto a indossare la fascia tricolore e organizzare, con tutti i colleghi sindaci della Versilia, un nucleo di amministratori che si battono con forza e decisione perché il governo Monti scenda dalla teoria alla pratica e si renda conto di cosa sta producendo sui nostri territori la politica del mero e freddo rigore di bilancio. La mia amministrazione non ci sta a fare la parte dello sceriffo di Nottingham, che prende i soldi alle famiglie comuni e a chi lavora per mandarli a Re Giovanni (a Roma)”.

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