VIAREGGIO. E’ rientrata ieri pomeriggio a Viareggio la motovedetta CP 563, impegnata nelle scorse settimane nelle operazioni in svolgimento attorno alla motonave “Costa Concordia” presso l’Isola del Giglio: su disposizione della Direzione Marittima di Livorno, che sta coordinando le varie attività in mare, la motovedetta CP 563 di Viareggio si era infatti temporaneamente “trasferita” nelle acque dell’Argentario per dare il cambio alle altre unità impiegate senza sosta, ormai da diversi mesi, nelle operazioni di soccorso, ricerca dei dispersi e, successivamente, ordine pubblico, bonifica e vigilanza ambientale a seguito del tragico naufragio verificatosi il 13 dicembre 2011.

Nel corso delle operazioni è stata effettuata una intensa attività di polizia marittima e sicurezza della navigazione, soprattutto per evitare l’eccessivo avvicinamento delle numerose unità da diporto che, per curiosità, si spingono nella zona di mare interdetta alla navigazione di 200 metri dai mezzi impegnati nei lavori: quanto sopra a tutela della incolumità del personale, anche subacqueo, che su battelli, draghe antinquinamento ed unità navali delle varie amministrazioni coinvolte, prosegue il lavoro di ispezione, monitoraggio e bonifica del relitto e delle acque circostanti.
Inoltre, insieme alla Protezione Civile, è stato verificato il corretto posizionamento e la regolare tenuta delle panne antinquinamento posizionate attorno alla nave a protezione delle acque dell’Isola del Giglio e a tutela della balneazione, visto l’approssimarsi della stagione estiva.
In totale, nel corso della missione sono state percorse oltre 300 miglia nautiche.
A Viareggio, intanto, gli uomini in divisa blu continuano il monitoraggio della Darsena Portuale e del Canale Burlamacca con particolare attenzione alle immissioni degli scarichi ed alla loro rispondenza alle stringenti normative in materia ambientale, in virtù delle specifiche competenze che la Legge pone in capo alla Guardia Costiera. Congiuntamente a personale di Arpat, è stato rimosso lo strumento posizionato circa un mese fa nel Canale Burlamacca per monitorare alcuni parametri significativi della salubrità delle acque.
Adesso Arpat procederà alla analisi ed alla valutazione dei dati raccolti, con la speranza di avere ulteriori elementi utili da aggiungere a quelli già emersi dai primi campionamenti effettuati in vari punti del canale: tutto ciò a tutela del gran numero di persone, cittadini, pescatori e diportisti, che quotidianamente vivono e lavorano in prossimità del Canale Burlamacca.
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