LUCCA. Grazie agli ulteriori due milioni e 59.050 euro di euro messi disposizione dalla Regione Toscana alla fine di maggio, sono 42 i giovani imprenditori agricoli che possono accedere ai bandi del Piano di Sviluppo Rurale che scadevano a marzo.

Ne dà notizia con grande soddisfazione l’assessore provinciale all’agricoltura Diego Santi annunciando la pubblicazione delle nuove graduatorie.

“Delle 42 domande accettate su 61 presentate, tre sono di competenza della Provincia, 15 dell’Unione di Comuni della Garfagnana, tre dell’Unione dei Comuni Versilia e 11 dell’Unione della Media Valle del Serchio”, precisa Santi. “Questi dati, letti alla luce del trend degli ultimi anni, ci fanno comprendere come l’agricoltura sia tutt’altro che un settore marginale dell’economia lucchese e ci confermano l’utilità dei bandi per lo sviluppo rurale che lo vanno a sostenere.

“I progetti, provenienti in modo abbastanza omogeneo da tutta la provincia, sono di ottima qualità e di dimensioni interessanti, il che conferma la vitalità della nostra agricoltura che evidentemente è vissuta come una potenzialità a livello economico e lavorativo.”

I nuovi fondi provengono da alcune economie, dalle rinunce e dai mancati completamenti di progetti presentati. Complessivamente, tra assegnazioni regionali, economie e fondi provinciali, saranno impegnati contributi per quattro milioni e 454mila euro a cui corrisponderanno investimenti complessivi di circa sette milioni di euro.

Nei mesi scorsi la Provincia ha presentato l’identikit dei giovani agricoltori lucchesi che risultano per lo più diplomati, spesso hanno approfondito la conoscenza di una lingua straniera. Alcuni hanno rilevato l’attività dei genitori (il 23,8%) ma per la maggior parte la campagna rappresenta una scelta legata alla qualità della vita. Si tratta soorattutto di donne e l’età media è di 30 anni.

La floricoltura è il settore che ha visto nascere il maggior numero di aziende nel 2011, a conferma del fatto che la provincia di Lucca, insieme a quella di Pistoia, è ai primi posti per la produzione di fiori in Toscana. A seguire, il settore orticolo che si sta orientando sempre più verso la produzione di varietà tradizionali e tipiche, aiutato in questo anche dall’apertura dei mercati contadini di Lucca e di Marlia. Segnali positivi vengono dalle imprese che producono latte, carne e animali da cortile e da quelle che, in Garfagnana, si stanno orientando verso la produzione di legna da ardere.

A fianco di queste produzioni maggiori, però, fanno capolino alcune interessanti eccezioni che sono segno della creatività e dell’intraprendenza dei giovani lucchesi: allevamenti di cavalli da corsa, produzione di lavanda, allevamento del baco da seta, coltivazione di piccoli frutti, produzione di castagne per la farina e di formaggi caprini.

Buona parte dei giovani agricoltori dichiara di dedicarsi ad attività tradizionali, proseguendo spesso il lavoro dei genitori, ma in molti casi si tratta di progetti veramente innovativi. Ad esempio, si continua ad allevare polli, ma si diversifica allevando specie più adatte alla vendita presso i mercati contadini o in azienda, cercando così di accorciare la filiera. Si allevano cavalli, ma si iniziano a produrre ortaggi adatti esclusivamente all’alimentazione del cavallo.

(Visitato 23 volte, 1 visite oggi)

‘SALTA’ IL PRIMO INCARICO DI ALBERTO MATTEUCCI, AL SUO POSTO ROBERTA BIANCHI

LE BANDE A PALAZZO DUCALE, DOMENICA LA FILARMONICA DI CAMAIORE IN CONCERTO