VERSILIA. Martedì mattina, in occasione della decima  giornata della Sanità Versiliese che si è tenuta presso l’Ospedale Versilia, una delegazione di operatori CREA e utenti dei Centri diurni per disabili di Viareggio, Stiava e Camaiore, ha presidiato l’ingresso della sala del convegno con lo striscione “Indifferenti mai”.

Sono stati distribuiti volantini che mettono l’accento sul rischio degli operatori di rimanere senza stipendio e il rischio di chiusura dei Centri per la mancanza di convenzione nell’anno in corso.

Durante il presidio operatori e utenti hanno potuto avvicinare Luigi Marroni, neo Assessore Regionale alla Sanità, che ha ascoltato con attenzione i motivi della civile protesta. Contatti anche con i Sindaci di Viareggio, Pietrasanta e Forte dei Marmi e altri amministratori locali.

Nei volantini l’annuncio di un nuovo presidio di operatori, familiari e utenti dei Centri davanti all’Ospedale Versilia sabato 23 giugno prossimo dalle ore 10.

Una segnalazione in materia ci viene fatta anche da Luca Manfredini che scrive:

“Da diversi mesi i centri diurni, servizi storici della nostra cooperativa, che riguardano i disabili, vedono ritardi di mesi nei pagamenti da parte dei comuni che li gestiscono (Viareggio, Massarosa, Camaiore e Pietrasanta). Inoltre l’asl 12 non ha ancora proposto alle cooperative la convenzione per gestire il servizio nel 2012 perché la maggior parte dei comuni non ha completato gli atti amministrativi e finanziari per la delega alla Asl di questi servizi iniziati negli anni 80. In mancanza delle convenzioni le cooperative non possono accedere al credito bancario. I mancati pagamenti della ASL e comuni risalgono addirittura all’inizio del 2011. Da qui le difficoltà nel pagare gli stipendi. Ma non finisce qui. Alcuni comuni versiliesi da una parte non hanno ancora approvato il bilancio preventivo, dall’altra hanno gravi problemi sul piano economico. Questo fa prevedere, per la fine dell’anno, una forte contrazione dei servizi sociali ed un taglio devastante delle risorse per aiutare i più deboli. Tra questi, il taglio dei Centri diurni per disabili che interessano circa 120 famiglie”.

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