FORTE DEI MARMI. “La stagione estiva in Versilia non fa sbocciare solo rigogliose vegetazioni, aprire tipici stabilimenti balneari, arrivare masse di turisti affezionati, alleviare le pene economiche di chi sulla stagione punta tutto l’anno ma sembra risvegliare anche una sorta (mi si permetta) di piccolo Rinascimento Versiliese che si rinnova ogni solstizio d’estate, infatti più o meno da quel momento si apre un periodo artistico e culturale che qua da noi non ha eguali: mostre, esposizioni, incontri, conferenze, concerti, esibizioni, presentazioni, anteprime, spettacoli, festival e chi più ne ha, più ne metta, con importanti esponenti di fama nazionale ed internazionale; questo fino a qualche anno fa. Oggi a dire la verità l’offerta proposta al pubblico non risponde proprio ai canoni di quello che mi sono permesso di definire Rinascimento Versiliese ed i fattori sono molteplici, primo fra tutti, purtroppo, come sempre sono i soldi ed anche una gestione degli eventi troppo campanilistica ed orfana di una adeguata struttura di promozione”.

Lo scrive, nella sua lunga riflessione, il consigliere comunale Fabio Giannotti di Forte dei Marmi.

 “La crisi economica che ammorba tutto il mondo – aggiunge Giannotti – non lascia scampo nemmeno al nostro Bel Paese che si vede quotidianamente attaccato dalla speculazione della finanza internazionale e così tra imposte inique quali l’ IMU ed ingenti tagli alla spesa pubblica, ad essere passata sotto la scure di Stato è toccato anche alla Cultura, con una riduzione drastica della possibilità delle amministrazioni locali di investimento nel settore di circa l’80%”.

“Nonostante questo su tutto il territorio è un fiorire di enti preposti dalle amministrazioni locali ad interessarsi della Cultura, dalle realtà storiche come la Versiliana e la Fondazione Festival Pucciniano per passare poi allaFondazione Città di Camaiore, alla neonata Fondazione Villa Bertelli alla discussa Fondazione Terre Medicee solo per citarne alcune, anche perché se si compie un’approfondita ricerca si costaterà che ve ne sono molte altre”.

“Dobbiamo essere memori del passato, consci del momento e lungimiranti nell’interpretare il futuro se vogliamo veramente continuare a dare un’offerta culturale degna del nome della Versilia, terra di arte e cultura sin da quando si ha memoria, dobbiamo ripensare il “sistema cultura” orfano di adeguati organi di promozione tra le altre cose, dobbiamo creare un unico ente per la Versilia che  coordini e sviluppi ogni evento con professionisti esperti e di valore, appoggiandoci al privato ma fortemente ancorati alla pubblica amministrazione.

“Non sono il primo – scrive ancora Fabio Giannotti – a ribadire che serve ripensare al “sistema cultura”, prima di me, altri noti esponenti della politica locale ed esponenti del mondo della Cultura si sono pronunciati in tal senso, ma le loro parole non hanno trovato terra fertile forse perché il momento non imponeva scelte di razionalizzazione, cosa che adesso viene imposta oltre che dal buon senso, anche dalla Crisi che viviamo quotidianamente ed è una strada facilmente percorribile anche politicamente se vi fosse la volontà.

“È logico pensare – spiega ancora Giannotti – che certe realtà locali che perseguono obiettivi specifici nell’ ambito culturale come ad esempio la Fondazione Parco della Pace di Stazzema o la Fondazione Carnevale di Viareggio o ancora la Fondazione Festival Pucciniano debbano proseguire sul solco tracciato, ma tutta quella galassia di fondazioni o enti locali della Versilia preposti allo sviluppo generale della Cultura, privati e pubblici, dovrebbero fondersi o consorziarsi, dando vita ad un soggetto che possa investire al meglio le poche risorse finanziarie e trovare le capacità per uscire dal buio in cui stiamo cadendo e dar vita veramente ad un Rinascimento Versiliese. Ne abbiamo bisogno”.

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