VIAREGGIO. Lo accusano di aver ritardato il completamento dei traslochi tra i vari hangar della Cittadella del Carnevale per aver fatto a Gionata Francesconi, retrocesso dai carri grandi, delle promesse che non sarebbe stato in grado di mantenere – nello specifico, garantirgli un hangar tutto suo, senza doverlo condividere con un altro carrista, come previsto per chi partecipa in seconda categoria. Ma Alessandro Santini, presidente della Fondazione Carnevale, rispedisce al mittente le critiche: “Tutto è stato fatto nel pieno rispetto delle regole. E no, non ho mai promesso nulla a Gionata Francesconi.”

E allora, perché si è accumulato tutto questo ritardo? “Per motivi puramente politici, e cioè per le note vicissitudini della caduta del sindaco Lunardini e del conseguente commissariamento del Comune”, spiega Santini. “Prima dovevamo archiviare la pratica del mancato saldo dei contributi ai costruttori, chiusa solamente a fine agosto. E poi devo avere dal commissario la garanzia che certe cifre – leggasi: il contributo annuale che il Comune stanzia a favore del Carnevale – siano garantite.”

Il numero uno di Palazzo delle Muse, poi, non vuol passare per il despota che ha fatto tutto di testa sua. “Assolutamente no. Tutte le decisioni sul tema degli spostamenti sono state prese di comune accordo con il consiglio d’amministrazione e con i revisori dei conti della Fondazione Carnevale, i quali hanno il compito di vigilare non solo, appunto, sui conti ma anche sul rispetto dello statuto e del bando di concorso.

“Tutti i carristi, ad esempio, erano stati informati della proroga fino al 31 agosto per completare il trasloco.”

Siamo agli inizi di settembre e le carrette sono ancora parcheggiate nei rispettivi hangar, però. “Quello che dicono i fratelli Cinquini è vero”, precisa Santini. “Il bando di concorso dice che i trasferimenti in base agli avanzamenti e alle retrocessioni erano da effettuare entro il 30 maggio scorso.

“Tuttavia, qui dobbiamo ravvisare una lacuna: non è infatti scritto da nessuna parte quali sono i poteri in mano alla Fondazione Carnevale nel caso in cui un carrista si impunti e si rifiuti di collaborare, anche se non è il caso di Gionata Francesconi. Che, va detto, ha avanzato le sue proposte di lavori sostitutivi al cda della Fondazione, che però non le ha accettate.

“Il suo punto di forza, in questo caso, sta tutto nel contratto triennale, che stabilisce il termine ultimo nel 30 di settembre.”

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