VIAREGGIO. “Ci dispiace di avervi convocato qui. Speravamo anche noi di parlare di Carnevale in modo diverso.” C’è movimento all’interno dell’hangar dei carristi Umberto e Stefano Cinquini, alla Cittadella del Carnevale. O meglio: dell’hangar che li ha ospitati fino ad ora, ma che dal giugno scorso sarebbe dovuto diventare la nuova dimora di Gionata Francesconi, complice la retrocessione in seconda categoria. I due fratelli, invece, sarebbero dovuti traslocare nel capannone di Francesconi per poter realizzare il loro primo carro grande. Un carro che, adesso, potrebbe non vedere la luce. “Non per volontà nostra, sia chiaro”, tiene a precisare Umberto Cinquini. “Anzi, noi l’idea l’avremmo già in mente.”
Colpa di quel trasloco che si sarebbe dovuto concretizzare, stando al regolamento del bando di concorso, entro il 30 maggio scorso. E che, invece, è ancora lontano dall’essere concretizzato. I due fratelli, promossi in prima categoria dopo cinque vittorie consecutive nei carri piccoli, hanno esaurito la loro pazienza e hanno così deciso di convocare una conferenza stampa nel loro hangar. Quello, appunto, che avrebbero dovuto sgombrare prima dell’estate.
La vicenda tappa per tappa. “Tutto nasce il 16 marzo, quando noi e gli altri costruttori coinvolti in avanzamenti e retrocessioni, riceviamo una lettera firmata dal presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, senza che ci fosse stato un incontro tra le parti in causa”, ricorda Umberto Cinquini. “Credo che sarebbe stato più corretto, da parte della Fondazione Carnevale, riunirci tutti assieme per decidere gli spostamenti.
“Ci aspettavamo che la meritocrazia facesse il suo corso e dal 16 marzo al 30 maggio abbiamo iniziato i nostri lavori di trasloco, così come gli altri.” Succede, però, che Gionata Francesconi, l’altro carrista interessato dal trasloco, rifiuti ogni sorta di accordo e chiuda le porte del suo hangar. Frattanto Edoardo Ceragioli, promosso in seconda categoria, trova posto nell’hangar di Alfredo Ricci che rimane al suo posto ma adesso dovrà condividere lo spazio con un collega, alla luce della retrocessione dai carri grandi.
“Santini, a quel punto, si disinteressa del problema ipotizzando la creazione di un’apposita commissione che, in realtà, non verrà mai costituita”, scrivono i Cinquini in una documentazione consegnata ai giornalisti presenti. “Poche settimane prima, quando aveva visto un camion carico di pezzi di vecchi carri pronto a partire per l’Emilia-Romagna, aveva subito chiamato forze dell’ordine e stampa. Nel nostro caso non ha fatto altrettanto.”
Il 1° giugno, ossia il giorno successivo al termine ultimo per effettuare il trasloco, i due carristi chiedono spiegazioni a Santini. Che risponde: “La Fondazione Carnevale si trova in imbarazzo nel poter fare rispettare i regolamenti, in quanto non ha ancora provveduto al saldo ai costruttori per il Carnevale 2012.”
Si sa, però, che è “intenzionato a liberare dall’hangar lo spazio riservato al costruttore Emilio Cinquini, senza chiarirci le ragioni, e lasciare Gionata Francesconi nel proprio hangar da solo. E parla di decisione d’imperio scavalcando il cda e il cdi.”
Frattanto, a Francesconi viene data la possibilità di esporre al cda della Fondazione Carnevale le ragioni del suo rifiuto. Opportunità, questa, negata ai fratelli Cinquini come lamentato dai carristi stessi.
L’Assocostruttori presieduta da Fabrizio Galli viene informata della vicenda e chiede chiarimenti a Santini. Il 20 giugno arriva la risposta: “Gli spostamenti dovevano avvenire entro il 30 maggio 2012, ma per ragioni logistiche, vedi il rifiuto delle gru nel procedere allo smontaggio dei carri, alcuni costruttori hanno chiesto una dilazione di tempo nella consegna deli hangar. La Fondazione ha tuttavia sollecitato nuovamente le ditte interessate a provvedere inderogabilmente entro la fine del mese di giugno 2012.”
I due Cinquini fanno sapere di essere pronti per il 30 giugno. Ma, anche in quel caso, le carrette rimangono ferme dove sono. Per tutto il mese di luglio non arrivano spiegazioni da parte della Fondazione Carnevale, se non la conferma della volontà di liberare lo spazio riservato a Emilio Cinquini. E intanto l’attività della ditta dei fratelli Cinquini è ferma, con la conseguenza che saltano due lavori, e il neopromosso Ceragioli aspetta, come da accordi, proprio la carretta dei fratelli per poter iniziare il proprio carro.
Esasperati, i due costruttori chiedono a Santini di poter essere ascoltati dal consiglio di amministrazione ed esporre le proprie problematiche. Santini assicura che saranno convocati “ben volentieri”. Ma quell’incontro, ad oggi, non ha mai avuto luogo. Nel frattempo, il termine viene prorogato sino al 31 agosto. E, ancora una volta, nulla si muove.
Niente carro nel 2013? Adesso si è passati alle vie legali: lo scorso lunedì 3 settembre la Fondazione Carnevale ha dato incarico ad un legale di fiducia di risolvere la situazione. Si parla di due mesi per completare l’iter burocratico. Questo vorrebbe dire che i due Cinquini prenderebbero possesso del loro hangar solamente a novembre, con il forte rischio di non riuscire a costruire il carro in tempo per i corsi mascherati. A meno che, ovviamente, Francesconi non decida di collaborare e di far sì che i traslochi vengano completati il prima possibile.
“Siamo veramente amareggiati”, proseguono i Cinquini. “Abbiamo sempre portato rispetto a Santini e abbiamo anche collaborato con loro, vedi la cerimonia di apertura per i 150 anni dell’Unità d’Italia o lo spot per Sky. Per noi la Fondazione non è un organo da combattere e abbiamo sempre preferito cercare il dialogo alle lotte o a mosse eclatanti. Se questi sono i risultati…”
Una cosa è certa: i due fratelli non intraprenderanno alcuna azione legale nei confronti di Palazzo delle Muse. “Facciamo un appello affinché si riesca a risolvere tutto in maniera umana. Il nostro è un grido d’allarme che va al di là della nostra vicenda: qui sono in gioco le sorti del Carnevale e c’è immobilismo su tutto, anche sulla proposta fatta da noi carristi per il bando di concorso.
“Non ci sarà nessuna azione legale, questo no. Ribadiamo che Santini non è un nemico. Tuttavia, è troppo acerbo per guidare una Ferrari quale, appunto, la macchina del Carnevale.”
E a proposito di Formula Uno, qualcuno bofonchia: “Già, per qualcuno il problema vero è la promozione del Carnevale al Gran Premio di Singapore…”.
+ leggi la replica di Alessandro Santini