VIAREGGIO. “Viareggio è ancora la città del Carnevale?” Se lo chiede, e lo chiede ai viareggini, Renzo Pieraccini, ex consigliere comunale ed ex vicepresidente del consiglio d’indirizzo della Fondazione Carnevale.

“Questa è la domanda che sorge spontanea seguendo quanto sta avvenendo in questi mesi intorno alla manifestazione più importante della città. Da quando, alcuni mesi fa, ho abbandonato la Fondazione Carnevale per le questioni ben note ed in parte ancora irrisolte, ho sempre intimamente sperato che con uno scatto d’orgoglio il carnevale potesse ripartire ‘più bello e più grande che pria’ come ebbe a dire Alfredo Pardini nel carro del 1961 successivo all’incendio degli hangars alla stazione.

“Tutto questo non è avvenuto, anzi. La manifestazione sta vivendo una stasi pericolosa e controproducente e ad oggi non si intravede una rapida soluzione delle problematiche che lo stanno assillando.

“Il bando di concorso delle costruzioni non solo non è pronto, come dovrebbe essere a cinque mesi dalla prima sfilata, ma nessuno all’interno del Palazzo delle Muse ha saputo dare un input forte con una proposta che sappia rompere con il passato e al tempo stesso possa dare nuova linfa alla manifestazione.

“Era ben chiaro già dalla fine della scorsa edizione che il 2013 sarebbe stato un carnevale diverso ma tutti ci auguravamo che questi mesi appena trascorsi potessero essere viatico per un confronto aperto con la città in tutti i suoi aspetti.

“Chi doveva gestire questa situazione?

“Indubbiamente stava al consiglio d’indirizzo della Fondazione stessa uscire allo scoperto con una proposta seria e circostanziata su come gestire il carnevale del futuro, attraverso un documento che aprisse un dibattito e che, come negli anni passati, ha saputo anche stravolgere alcuni dogmi del nostro carnevale – cito per uno su tutti: il corso in notturna dopo cena.

“Invece tutto è rimasto nelle mani di un presidente sempre più solo ed isolato diventando così l’unico e il più facile bersaglio da colpire. Chi ha capito, magari avendo letto lo Statuto, come deve funzionare la macchina carnevale è il commissario prefettizio Domenico Mannino che ha chiamato a rapporto non solo Santini ma soprattutto l’intero consiglio d’indirizzo a svolgere la propria funzione.

“Aspettiamo, con sempre minor fiducia, che l’impalpabile consiglio dica la sua entro il 30 settembre, data ultima per la presentazione del bilancio preventivo 2013, riuscendo così a deliberare almeno su qualcosa, visto che in cinque mesi non è riuscito nemmeno ad eleggere al suo interno un vice-presidente che lo rappresentasse.

“Ciliegina sulla torta è poi la questione della chiusura del bando scorso attraverso la gestione dei traslochi all’interno della Cittadella da parte dei promossi e dei retrocessi: questa semplice e limpida situazione, normata all’interno del sopraccitato bando, è diventata un Everest da superare, dimostrando l’inadeguatezza dell’attuale gestione.

“Il rispetto delle regole è il primo tassello per ricomporre il grande puzzle del Carnevale: senza di esso è inutile proseguire.

“E allora, quale può essere la ricetta per un nuovo Carnevale? Come il film di Luigi Comencini datato 1960: tutti a casa.”

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