LUCCA. Una nuova provincia che comprenda gli attuali territori sotto l’amministrazione di Lucca, Massa e Carrara: è la proposta contenuta in un documento votato all’unanimità dal consiglio provinciale di Lucca, del quale riportiamo qua sotto il testo integrale.

L’appiglio che Palazzo Ducale utilizzerebbe per scongiurare il rischio di un accorpamento con Massa-Carrara, Prato e Pistoia o, in alternativa, Pisa e Livorno sta tutti nei criteri considerati necessari a definire le Province. E cioè la popolazione residente (350mila abitanti: unendo Lucca, Massa e Carrara si arriva a poco meno del doppio) e l’estensione territoriale (2.500 chilometri quadrati è il parametro di riferimento, 3mila sarebbe il dato relativo alla nuova provincia).

Premesso che

 – Con la legge del 7 agosto 2012, n. 135 il parlamento italiano è intervenuto sulla riorganizzazione delle Province, attraverso il loro accorpamento, la ridefinizione delle funzioni di area vasta e l’istituzione delle Città metropolitane ed un riordino complessivo degli enti intermedi e degli uffici statali periferici.

 – I criteri considerati necessari a definire le Province sono i seguenti: popolazione residente (350mila abitanti), estensione territoriale (2.500 chilometri quadrati).

– La proposta del Governo per l’accorpamento delle Province deve offrire dei criteri di indirizzo che consentano comunque ai Consigli delle autonomie locali e alle Regioni di operare una proposta condivisa di riduzione del numero delle Province credibile e sostenibile in tutto il Paese, anche nelle Regioni a statuto speciale.

– Il comma 10 dell’articolo 17 della Legge stabilisce che “all’esito della procedura di accorpamento, sono funzioni delle province quali enti con funzioni di area vasta, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione:

a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento nonché tutela e valorizzazione dellambiente, per gli aspetti di competenza;

b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale nonchè costruzione, classificazione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente.

B bis) Programmazione Provinciale della rete scolastica e gestione dell’edilizia scolastica relativa alle scuole secondarie di 2° grado;

In questo modo si cerca di superare il vulnus costituzionale relativo allo svuotamento delle funzioni provinciali operato dal comma 18 dell’art. 23 del decreto Salva Italia, ma questa disposizione non viene espressamente abrogata e quindi resta all’attenzione della Corte costituzionale.

– il comma 12 dell’art. 17 conferma quanto disposto dal DL 201/11 convertito in Legge 214/11 che  prevedono l’elezione indiretta (o nomina) degli organi istituzionali (Consiglio e Presidente) venendo meno ai più elementari principi di democrazia togliendo di fatto ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in un organo importante dell’Amministrazione pubblica del Paese.

Considerato che

– l’intervento sulle funzioni delle Province dovrebbe portare chiaramente al superamento della prospettiva di svuotamento delle Province operata dal decreto 201/11 per fornire al Paese un chiaro assetto delle funzioni di Comuni, Province e Città metropolitane.

– In ogni caso, dal punto di vista sostanziale, le funzioni assegnate sono del tutto insufficienti e non connotano chiaramente un ente di governo di area vasta.

– Tra le funzioni fondamentali delle Province dovrebbero pertanto essere comprese:

Ø l’amministrazione generale, la programmazione e la raccolta dati, la gestione finanziaria e contabile e l’organizzazione dei servizi pubblici locali di competenza;

Ø l’organizzazione e la gestione dei servizi per l’impiego e le politiche per il lavoro;

Ø l’organizzazione e la gestione delle attività di formazione professionale;

Ø la gestione integrata degli interventi di difesa del suolo.

– Alle Province, inoltre, dovrebbero essere attribuite, secondo disposizioni delle leggi regionali, funzioni serventi i comuni di piccole dimensioni, nell’ambito della relativa circoscrizione provinciale, in base al principio di sussidiarietà, come per esempio quelle delle stazioni appaltanti dei contratti pubblici, delle centrali di acquisto di beni e servizi, degli uffici per i rapporti con il pubblico.

– Nel ridisegno delle funzioni provinciali si dovrebbe tener conto in modo adeguato delle funzioni fondamentali riconosciute in capo ai Comuni per rendere coerente il processo di trasferimento delle risorse conseguente all’individuazione delle funzioni fondamentali. Non a caso lo schema di Legge impone al Governo di procedere con DPCM al trasferimento delle funzioni provinciali non fondamentali conferite con legge dello Stato ai Comuni.

– in questi giorni la commissione tecnica istituita con il CAL dovrà fare una proposta condivisa al Consiglio Regionale Toscano,

Il Consiglio Provinciale di Lucca

Impegna il Presidente e l’Amministrazione Provinciale tutta ad intraprendere azioni che vadano nelle seguenti direzioni:

a)    A sostenere, in tutte le sedi istituzionali, la proposta di istituzione di una nuova Provincia che comprenda le attuali Province di Lucca e Massa Carrara, ovvero un territorio di 3.000 Kmq su cui insiste una popolazione di 600.000 abitanti, caratterizzato da uniformità geo-morfologica, culturale, storica, sociale ed economica che giudichiamo funzionale alle competenze assegnate.

b)   A promuovere iniziative affinché gli organi istituzionali dell’Ente Provincia continuino ad essere eletti direttamente dai cittadini, unico vero strumento di democrazia.

c)    A sollecitare la Regione Toscana ad un nuovo ritrovato impegno per sostenere le azioni legali già intraprese o da intraprendere dinnanzi alla Corte Costituzionale per arrivare alla sentenza di incostituzionalità/illegittimità delle norme fin qui approvate

Si chiede di trasmettere la presente a tutti gli Organi competenti ed in particolare:

–          Al Consiglio Autonomie Locali

–          Alla Regione Toscana

–          Alla Prefettura e al Ministero dell’Interno

–          Ai Parlamentari della Provincia di Lucca e di Massa Carrara

–          Ai Presidenti delle Province Toscane

–          Ai Presidenti dei Consigli delle Province Toscane

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