Foto Andrea Zani

VIAREGGIO. Si è guadagnato la simpatia dei tifosi bianconeri con quel gol, segnato sette minuti dopo il suo ingresso dalla panchina, che ha riequilibrato le sorti di un derby che per il Viareggio si stava mettendo male. È piaciuto anche ai giornalisti, perché si è presentato in sala stampa in maglietta e pantaloncini, subito dopo il controllo antidoping, anziché concedersi alle interviste di rito dopo la doccia. Meglio di così, insomma, non poteva iniziare la prima stagione tra i professionisti per Gianmarco Gerevini, centrocampista classe 1993 delle zebre giunto ad agosto dal Brescia.

“Mi trovo a Viareggio da poco più di un mese e devo dire che sto bene”, racconta il marcatore dell’1-1 di venerdì scorso. “La città è accogliente e tranquilla, non ci manca nulla, si sta bene: adesso sta a noi giocatori ripagare questi sforzi facendo un buon campionato.”

Magari tornando alla vittoria già da domenica, a Carrara, in un derby con tanti ex e con un avversario in difficoltà. “La squadra sta abbastanza bene, ci stiamo lasciando alle spalle il pareggio con il Prato e ci stiamo concentrando sulla prossima sfida: andiamo là per vincere.”

Al pari di mister Stefano Cuoghi e di Eros Pellegrini, anche Gerevini insiste sul tormentone di inizio campionato, ovvero l’approccio delle zebre alle gare nei primi minuti: “Se miglioriamo sotto questo aspetto credo che faremo davvero bene, siamo una buona squadra e il mister ci fa sentire tutti importanti.”

Proprio Cuoghi ha elogiato il centrocampista lombardo, sottolineando la sua voglia di lasciare subito il segno una volta messo piede in campo: “Lui ci dice sempre che i giocatori che entrano in campo a partita in corso sono fondamentali perché possono dare una svolta all’incontro. Nessuno può essere considerato una riserva, tutti sono importanti, anche quelli che loro malgrado devono andare in tribuna.”

Ed una svolta, effettivamente, si è vista venerdì scorso: la rete del pareggio è nata da un calcio di punizione battuto da Giovinco e deviato in rete da Gerevini, entrambi partiti dalla panchina. “Se ripenso a quel momento provo delle grandi emozioni: è il mio primo gol tra i professionisti”, dice il centrocampista scuola Brescia. “Effettivamente anche Giovinco e Sandrini, gli altri due compagni che sono entrati nella ripresa, hanno contribuito al raggiungimento del pareggio.”

Il paragone, forse, suonerà ancora una volta azzardato, ma anche Totò Schillaci iniziò i Mondiali di Italia ’90 da panchinaro. Poi, segnando un gol non appena entrava in campo, conquistò una maglia da titolare. E questo è un po’ anche il sogno di Gianmarco. “Non è facile adattarsi ad un campionato simile dopo la trafila del settore giovanile. Io sono qua per migliorare, sono giovane ed è giusto che faccia la gavetta. In settimana provo sempre a dare il massimo. Poi, naturalmente, sta al mister decidere chi va in campo.”

Ascolta l’intervista a Gianmarco Gerevini

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